Contestata la truffa allo Stato a sei dipendenti che durante l'orario di lavoro si recavano a fare la spesa o ad espletare attività private. L'indagine dei carabinieri è scattata nell'ottobre del 2007 in seguito ad alcune segnalazioni anonime
ROCCAMENA (PALERMO) - I carabinieri della Compagnia di Corleone hanno notificato sei avvisi di garanzia per truffa ai danni dello Stato nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune di Roccamena. Sono due agenti della polizia municipale, due dell'ufficio tecnico e due impiegati amministrativi del Comune di Roccamena ad essere stati accusati di assenteismo e per i quali è stata contestata l'accusa. L'indagine ha preso il via nell'ottobre 2007 a seguito della segnalazione di illeciti comportamenti da parte dei tre Commissari prefettizi, nominati dal ministero dell'Interno, dopo che l'Amministrazione comunale era stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Gli indagati avrebbero eluso i normali sistemi di controllo della presenza sul posto di lavoro. Le indagini di polizia giudiziaria sono state svolte con l'ausilio di apparecchiature tecnologiche e mediante particolari servizi di osservazione e pedinamento, che hanno permesso ai carabinieri di documentare l'illecito comportamento, riuscendo a constatare come alcuni dipendenti, in orario di servizio, si recassero a far la spesa o a passeggiare per le bancarelle del mercato cittadino o ad esercitare altre attività private. Il Comune di Roccamena è stato commissariato nel 2006 a seguito dell'arresto dell'allora sindaco, Salvatore Gambino, avvenuto il 7 gennaio 2007, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, che ha poi portato allo scioglimento del Consiglio comunale, che è durato fino alla scorsa primavera. Nelle elezioni amministrative del giugno scorso si è tornati a votare e gli elettori hanno eletto un sindaco e un consiglio comunale di centrodestra.
23/08/2008
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