mercoledì, giugno 04, 2008

Se davvero si vuole salvare il Centro Antimafia...

Nicolosi e Iannazzo? «Eppure, una volta filavano d'amore e d'accordo…», verrebbe da dire. Erano i tempi in cui il primo cacciava via dal Cidma l'Associazione Libera di don Luigi Ciotti e le altre associazioni fondatrici, mentre il secondo non fiatava, anzi gli preparava tutti gli atti deliberativi necessari. Altri tempi, evidentemente. In questi tempi, i due se le cantano e se le suonano di santa ragione, preoccupandosi poco delle sorti della struttura-simbolo della lotta contro la mafia, che ormai il Centro antimafia rappresenta nell'immaginario collettivo nazionale e internazionale.

Nel merito, se la sua non è una posizione strumentale, ci sembra condivisibile l'idea del sindaco Iannazzo di poter pensare ad un rilancio del Cidma, solo se ritornano le associazioni fondatrici, a cominciare da Libera, il Centro Pio La Torre ed altre. Ma, probabilmente, nemmeno il presidente Nicolosi alzerebbe barricate contro questa ipotesi. Quindi, se non ci si vuole rassegnare alla scomparsa del Cidma, sarebbe il caso che qualcuno invitasse Libera e le altre associazioni a ripensare l'ipotesi di un loro ritorno all'interno del Centro antimafia, sulla base di un preciso programma di rilancio della struttura. A farlo dovrebbe essere l'attuale presidente, dimissionario, ma sempre in carica fino a quando non sarà sostituito.
(d.p.)
4 giugno 2008