Il nuovo che non avanza. Il Pd, ai siciliani è sembrato un meteorite
I numeri parlano. Ed è inutile girarci attorno. Trentacinque punti di distacco fra Raffaele Lombardo e Anna Finocchiaro sono troppi, quasi un’enormità, per collocare il "voto siciliano" nella media del quadro, sia pure negativo, dei risultati nazionali. Questa è una regione che non elegge da nessuna parte Rita Borsellino. E il dato appare più vistosamente allarmante se raffrontato a quello delle regionali di due anni fa, quando il divario fra candidati di Unione e Casa delle Libertà si fermò attorno agli undici punti. Cosa è successo nel frattempo? Cosa spiega una gelata che ha lasciato attonito il gruppo dirigente del neo partito democratico?
Cominciamo col dire che l’ingloriosa fine di Totò Cuffaro (prontamente risorto con l’elezione al Senato nelle liste UDC), non è mai stata vista dai siciliani come una tragedia. Tutto il contrario. E’ scattato, a livello di massa, un meccanismo di solidarietà con la "vittima". LEGGI TUTTO
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