Individuate cinque priorità nell'Indagine sulla sicurezza in Italia condotta dalla commissione Affari costituzionali della Camera: no dei cittadini al termine "microcriminalità", perché non è micro per niente, sì ai riconoscimenti per le forze dell'ordine
ROMA - Prima di tutto contrastare le mafie perché solo in Italia sono così radicate e incidono sulla politica e l'economia. Poi, eliminare il termine 'micro-criminalità' perché non è 'micro' per niente; ristabilire il primato della responsabilità personale; tutelare la dignità delle forze dell'ordine; ricostruire l'autorevolezza dello Stato garantendo anche la certezza della pena. Sono queste le "cinque priorità irrinunciabili" individuate nell'Indagine sulla sicurezza in Italia condotta dalla commissione Affari costituzionali della Camera, presieduta da Luciano Violante, presentata oggi a Montecitorio. LEGGI TUTTO
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