mercoledì, aprile 30, 2008
Portella della Ginestra, 1° Maggio 1947. Mafia, banditi, agrari (e servizi segreti) sparano sui contadini in festa... e fu la strage
Lo storico siciliano Francesco Renda racconta la strage di Portella
Quel Primo Maggio del 1893 a Corleone...
Pio La Torre, il nemico giurato della mafia
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martedì, aprile 29, 2008
Senato, Renato Schifani presidente con 178 voti
Banco di Sicilia, Lo Bello nuovo presidente
PALERMO - Il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, è il nuovo presidente del Banco di Sicilia. Lo ha nominato stamattina l'assemblea dei soci del BdS, riunita in via Magliocco a Palermo. Nel Cda per la prima volta nella storia del Bds entrano anche due donne: Maria Luisa Averna e Josè Rallo, due imprenditrici siciliane. Vice presidente del Banco di Sicilia è Cesare Caletti, che ritorna nella banca dopo avere ricoperto in passato la carica di amministratore delegato. Confermati i consiglieri Roberto Nicastro, Paolo Fiorentino e Giancarlo Garino. Amministratore delegato rimane Roberto Bertola. Oltre a Rallo e Averna fa ingresso nel cda Gabriele Piccini, che è responsabile della divisione Retail Italia di Unicredit.Non sono stati nominati i quattro consiglieri espressione dei soci di minoranza di Unicredit, azionista unico del Bds, regione Sicilia e fondazione Banco di Sicilia. Così facendo l'assemblea ha rispettato la decisione del neo presidente della regione siciliana, Raffele Lombardo, che prima di indicare i nomi ha chiesto un incontro con il numero uno della holding milanese, Alessandro Profumo.I quattro consiglieri mancanti, su un cda che alla fine conterà 13 componenti (due in più dell'organismo appena decaduto), saranno nominati nella prossima assemblea dei soci. Dopo la seduta dell'assemblea dei soci, che ha nominato anche il collegio sindacale del Bds (Franco Tutino, Salvatore Spiniello e Michela Seme), il nuovo consiglio di amministrazione si è riunito sotto la presidenza di Lo Bello, che nell'ultimo cda aveva ricoperto per poche settimane la carica di vice presidente."Assumo questo incarico con grande senso di responsabilità. Abbiamo bisogno di un Banco che guardi molto al mercato e da questo punto di vista sono certo che il sistema delle imprese potrà avere significativi vantaggi", ha detto Lo Bello. Il neo presidente ha spiegato che manterrà la presidenza di Confindustria Sicilia, assicurando che ricoprirà il doppio ruolo "con misura, giudizio e cautela, perchè sono due prestigiosi incarichi, separati tra di loro".
29/04/2008
domenica, aprile 27, 2008
Corleone, quanto sono cari questi rifiuti!
Mafia. A Palermo, agriturismo su terreni di Bontade
Un agriturismo sui terreni confiscati alla famiglia Bontade. Sorgerà nel quartiere di Villagrazia. Per arrivare a questo risultato, nel corso dell'ultimo anno, si sono mobilitati
leone zingales
la sicilia, 26 aprile 2008
Manifesti per Falcone e Borsellino sono comparsi nel centro di Palermo
PALERMO - Manifesti con le fotografie di Falcone e Borsellino e la scritta "Nel vostro ricordo per arrestare tutti i latitanti", sono stati affissi nel centro di Palermo.
Alcuni sono stati messi anche sul murales che ritraeva il volto del boss mafioso latitante, Matteo Messina Denaro, realizzato su un muro alle spalle della cattedrale.
Il manifesto è firmato dall'associazione "Mafia contro" di cui è portavoce Renato Campisi. Nel manifesto vi sono tre fotografie dei magistrati assassinati nelle stragi del '92.
Analoga iniziativa è stata organizzata a Firenze, con una serie di fotografie che "raccontano" lo scempio di via Georgofili dopo l'autobomba che la mafia collocò a Firenze nel 1993. È questo il murale proposto dall'Associazione tra i parenti delle vittime di via dei Georgofili proposto per Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra latitante da anni e per il quale a Palermo ed a Castelvetrano sono spuntati murales.
"L'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili - scrive Giovanna Maggiani Chelli - diffonde il proprio murale da affiggere simbolicamente per le vie di Palermo e Castelvetrano".
27/04/2008
sabato, aprile 26, 2008
“Non il solito fine settimana”. La straordinaria esperienza di antimafia sociale degli studenti amercani, raccontata da una di loro
giovedì, aprile 24, 2008
Palermo. Un murales con il boss mafioso Matteo Messina Denaro sul retro della cattedrale
PALERMO - Un grande murales che raffigura il volto del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro è stato disegnato alle spalle della Cattedrale di Palermo, su un muro che delimita piazza Settangeli dalla chiesa. E' un'immagine a colori che sembra imitare lo stile della pop art di Andy Warhol, in particolare il volto di Marilyn Monroe.Il murales è composto da quattro ritratti, tutti dai colori diversi, che ricalcano una vecchia foto del latitante trapanese, che adesso è al vertice di Cosa nostra in Sicilia. Sembra una riproduzione in serigrafia del volto del capomafia.Alla base del disegno sono riportati otto simboli ($) del dollaro statunitense. Accanto, con vernice rossa, è stato scritto: "Messina Denaro $ L'ultimo!". Sulla destra, in alto, è stata lasciata una sigla "F.A." che potrebbero essere le iniziali dell'autore del disegno. Matteo Messina Denaro, 44 anni, è il capo del mandamento mafioso di Trapani. Ricercato dal 1993, aspira alla poltrona lasciata libera da Provenzano. Il boss nelle sue lettere cita Jorge Amado e Toni Negri e discetta di politica e giustizia. Nella corrispondenza coi suoi affiliati si fa chiamare Alessio o Svetonio.Ritenuto l'organizzatore e il promotore delle stragi di Roma, Firenze e Milano è stato condannato all'ergastolo. A Matteo piace il lusso, ama le belle donne, la buona tavola, la auto costose e le corse in moto. Dalle indagini emerge che l'intreccio affaristico-politico-mafioso ha protetto fino ad oggi la sua latitanza.Secondo il questore di Palermo, Giuseppe Caruso, il murales è una incitazione alla cattura del latitante. "L'ideale sarebbe fare spiegare il senso all'autore - ha detto Caruso -. A me piace interpretarlo come uno stimolo a catturare Messina Denaro, anche se non gravita su Palermo".
martedì, aprile 22, 2008
Palermo. Corona con cardellini morti e biglietto di minacce contro la Forestale
Una corona inghirlandata con nove cardellini morti legati con fil di ferro, accompagnata da un biglietto di ingiurie e minacce firmato “I bracconieri di Ballarò”, è stata trovata nei giorni scorsi, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, davanti al portone della sede della Forestale Regionale di Villagrazia, a Palermo. LEGGI TUTTO
Indagine sulla sicurezza in Italia. Primo, fermare la mafia
ROMA - Prima di tutto contrastare le mafie perché solo in Italia sono così radicate e incidono sulla politica e l'economia. Poi, eliminare il termine 'micro-criminalità' perché non è 'micro' per niente; ristabilire il primato della responsabilità personale; tutelare la dignità delle forze dell'ordine; ricostruire l'autorevolezza dello Stato garantendo anche la certezza della pena. Sono queste le "cinque priorità irrinunciabili" individuate nell'Indagine sulla sicurezza in Italia condotta dalla commissione Affari costituzionali della Camera, presieduta da Luciano Violante, presentata oggi a Montecitorio. LEGGI TUTTO
Ma per i siciliani la mafia è più forte dello Stato
22/04/2008
Catania. Elezioni, Procura valuta se aprire inchiesta su trasmissione Exit di La7
22/04/2008
Elezioni. Ma per la Sicilia non finisce qui
BUONGIORNO NOTTE. La sconfitta
Niente America, niente duello McCain-Obama all'italiana. Semmai assomigliamo di più alla Thailandia del miliardario Thaksin, col signore delle televisioni che torna prepotentemente al governo a braccetto con lo xenofobo padano. Per continuare - sulla scia delle paure sociali - il lavoro che ha già profondamente trasformato questo paese nella costola più retriva e populista dell'Europa. LEGGI TUTTO
Il centrosinistra in Sicilia
Come era ampiamente previsto, il risultato delle elezioni regionali ha confermato lo stato di evidente minoranza del centrosinistra siciliano, ma l'entità e le proporzioni della sconfitta appaiono preoccupanti. Si registra un vistoso arretramento rispetto alle elezioni del 2006, ma soprattutto sembra inconsistente la prospettiva di fondo e il senso politico del voto per il Pd e per la Sinistra arcobaleno in Sicilia. LEGGI TUTTO
Niente sconti per i boss
ROMA - La seconda sezione penale della Cassazione ha confermato tutte le condanne per i capi di Cosa nostra imputati di decine di omicidi compiuti a Palermo dal 1981 al 1991. Confermata anche la condanna all'ergastolo per il killer dell'imprenditore catanese Libero Grassi ucciso il 29 agosto 1991 perché si era ribellato al racket delle estorsioni mafiose.La II sezione penale della Cassazione, presieduta da Giuseppe Cosentino, ha rigettato tutti i ricorsi dei 27 imputati, accogliendo le richieste del pg Mario Fraticelli, che aveva chiesto le conferme delle condanne della Corte d'appello di assise di Palermo all'ergastolo per gli omicidi (più di mille) compiuti dai boss della mafia, tra i quali Totò Riina e Bernardo Provenzano, nella guerra tra cosche durata dal 1981 al 1991.Una guerra tra cosche culminata nell'uccisione dell'imprenditore catanese antiracket Libero Grassi, che per primo si era rifiutato di pagare il pizzo, dando il via a una protesta contro il malaffare e la criminalità. Confermati anche i risarcimenti alle parti civili e la condanna al pagamento delle spese processuali per i 27 imputati.La ricostruzione dei delitti avvenuti in quegli anni è stata possibile grazie alle dichiarazioni di pentiti come Francesco Marino Mannoia e da ultimo Antonino Giuffrè. Sullo sfondo di questi 10 anni, la guerra tra la cosca di Riina e Provenzano, favorevoli a una linea stragista per gli obiettivi di Cosa nostra, e i vecchi boss Bontade e Inzerillo.Con la sentenza della Cassazione si chiude l'ultima tranche del processo per gli omicidi degli anni 80 nato dalle dichiarazioni rese a Giovanni Falcone da Tommaso Buscetta nel primo maxi-processo a Cosa nostra.
Palermo. Attori e istituzioni in 4 spot contro la mafia
19/04/2008
venerdì, aprile 18, 2008
Anna Finocchiaro (Pd) sceglie il Senato. "Ma non mollo la Sicilia"
ROMA - Anna Finocchiaro si riaffaccia a palazzo Madama, da dove era uscita all'inizio di marzo per affrontare la battaglia elettorale in Sicilia. Torna, dopo due mesi e dopo la netta sconfitta contro Raffaele Lombardo, candidato del Pdl alla guida della Regione. "No, esternamente non si vedono, ma le ferite ci sono", è la risposta alla domanda del cronista.Sulle ragioni della sconfitta del Pd "bisognerà riflettere", aggiunge Finocchiaro. E' forse mancata una chiara definizione della vostra identità, avendo spiegato agli elettori che cosa non si è più, ma non avendo detto con altrettanta chiarezza che cosa si è? "Certamente, questo è un punto importante della riflessione che deve essere fatta".La presidente uscente dei senatori del Pd è orientata a tornare sugli scranni di palazzo Madama, da dove ha guidato il gruppo, nella XV legislatura, con riconoscimenti unanimi per la sua autorevolezza. "Ma non mollo l'impegno in Sicilia ...". Insomma, chiede il cronista, farà tesoro del comandamento leghista che nella radice territoriale fonda la propria azione politica? "Proprio così", risponde lei annuendo.
LA MAFIA ESISTE MA ANCHE L’ITALIA. MOSTRA DI FOTO E PRODOTTI DELLE TERRE DI SICILIA CONFISCATE A COSA NOSTRA
A Velletri il 26 e 27 aprile, e a seguire il 2, 3 e 4 maggio, Porta Napoletana ospiterà una mostra di fotografie e prodotti organizzata dai soci UniCoop Tirreno a testimonianza di questo impegno verso il riscatto sociale. Sabato 26 aprile alle ore 18 l’attrice Marina Viganelli interpreterà “Pasta Libera per uomini liberi. La storia bella del grano, del vino e dell’olio del riscatto sociale”. Al termine degustazione di prodotti Libera Terra. LEGGI TUTTO
Indagare le nostre responsabilità. Per ricominciare
Anzitutto prendiamoci la nostra parte di responsabilità. Quando si perde nel modo in cui Sinistra Arcobaleno ha perso, precipitando dal 13 per cento di cui ci accreditavano un anno fa a poco più del 3 per cento, occorre guardare in casa propria. Tutto il resto (Veltroni, il "voto utile", la dispersione a sinistra, i silenzi stampa...) sono dettagli. Non s'è inceppato un fucile: abbiamo sparato a salve. Allora, vi dico come la vedo io, senza presunzione di verità: diciamo, un contributo alla discussione. LEGGI TUTTO
giovedì, aprile 17, 2008
Non pensavamo...
Non pensavamo che Walter Veltroni potesse vincere le elezioni. Nemmeno, però, che le potesse perdere con uno stacco di oltre nove punti. E non pensavamo che Anna Finocchiaro potesse diventare governatrice della Sicilia, ma nemmeno che fosse "doppiata" dal suo avversario. Non pensavamo, infine, che la sinistra potesse scomparire dal parlamento, eppure è accaduto. Per questo bisogna ammettere con molta franchezza che per il Pd e la sinistra i risultati elettorali delle politiche e delle regionali in Sicilia sono stati un grandissimo disastro. E non vale prendersela con gli avversari. Meno che mai con gli elettori. Bisogna capire, invece, qual è il male "oscuro" che consuma Pd e sinistra e porvi un argine. Capire non è facile, ma bisogna provarci. Tanti, troppi dirigenti manifestano un alto tasso di litigiosità e una forte mancanza di radicamento sociale. Di conseguenza non hanno la capacità di dare radicamento sociale al partito che dirigono. Senza radicamento sociale non si capiscono i problemi della gente, anzi aumenta il distacco tra governanti e governati. Invertire questa tendenza significa ripartire dalla strada, dalla piazza, dai luoghi di lavoro, dai quartieri. Significa parlare con la gente, comprenderne i problemi ed organizzarla per risolverli. Significa anche tante altre cose. Vogliamo parlarne tutti insieme?
d.p.
17 aprile 2008
Comunisti, unitevi! Appello agli orfani dell'Arcobaleno
martedì, aprile 15, 2008
sabato, aprile 12, 2008
Dichiarazione di voto
Voglio vivere in un Paese dove non si definiscono eroi i condannati per mafia e dove i politici non comprano i voti dalla ‘ndrangheta.
In un Paese dove non si stracciano i programmi degli avversari e dove chi la pensa diversamente non è definito un grullo o un fuori di testa o un antropologicamente diverso. In un Paese dove se un magistrato indaga sui reati dei potenti non viene sottoposto a visita psichiatrica.
Voglio vivere in un Paese dove i giornalisti non baciano la mano del leader proprietario e non sghignazzano alla sue battute da caserma. In un Paese dove per ottenere un lavoro non occorre piegarsi al padrino di turno. Dove chi rispetta la legge, e ne chiede il rispetto, non viene considerato un fallito o un invidioso. Dove non si giustifica chi evade il fisco dicendo che avrà le sue buone ragioni. In un Paese dove per un baratto elettorale non si permette ai vari capataz nordisti e sudisti di sputare sul tricolore auspicando fucili e cannoni. Dove comizianti in camicia nera non invocano la cacciata degli immigrati a calci nel sedere. Dove i ragazzi sono educati al rispetto della Costituzione e della legalità.
Voglio vivere in un Paese che non deve più vergognarsi dei propri governanti davanti al mondo che ci guarda e non sa se ridere o piangere. Un Paese che deve interrogarsi sulle ragioni profonde che periodicamente rischiano di trasformarlo in una repubblica delle banane.
Voglio vivere in un grande Paese che deve aprire le finestre e cambiare l’aria avvelenata dell’odio e della paura. Un Paese che ha bisogno di respirare fiducia, ottimismo, intelligenza, creatività. Per tornare subito a correre e a prosperare.
Spero, speriamo, che sia questa l’Italia nella quale da lunedì potremo continuare a vivere.
Antonio Padellaro
L’Unità , 12.04.08
Jovanotti: cara Unità domani faccio il pieno
Walter Veltroni: il miracolo? Si può fare
Il successo del tour elettorale. La scelta finale degli indecisi. La proposta di tagli alla politica per un miliardo. Il leader del Pd punta sulla vittoria. Colloquio con Walter Veltroni
A poche ore dal voto il candidato Walter Veltroni, leader del Partito democratico, è sereno, tranquillo, rilassato. Come sta? "Benissimo. Godo di una forma fisica inspiegabile". Eppure ha completato il tour delle cento province, ha preso parte a riunioni su riunioni, ha inseguito Silvio Berlusconi per un match televisivo che il capo del Pdl non aveva nessuna voglia di fare: insomma, avrebbe il diritto di essere esausto. Oltretutto, i sondaggi danno una situazione statica delle preferenze degli italiani. Se il Pd avesse davvero finito la benzina, si andrebbe verso una soluzione elettorale scontata. Un esito fisiologico, prevedibile, previsto, senza sorprese. Solo che Veltroni non ci crede. Veltroni è fiducioso. Anche in questi ultimissimi giorni di campagna, Veltroni è andato diritto per la sua strada, senza prestare orecchio a cassandre e annunci funebri. Perché è convinto che si possa ricostituire un rapporto con la politica. Nel nome della razionalizzazione della spesa pubblica, di costi politici dal volto umano. LEGGI TUTTO
Palermo, sorveglianza speciale per l'ex assessore Mimmo Miceli: "E' pericoloso"
PALERMO - L'ex assessore al comune di Palermo Mimmo Miceli dell'Udc, condannato in primo grado a 8 anni per concorso in associazione mafiosa, è "socialmente pericoloso". Il giudizio è stato espresso dai magistrati della sezione misure di prevenzione del tribunale che hanno applicato all'ex politico la misura della sorveglianza speciale.
A seguito del provvedimento del collegio, l'ex esponente Udc non potrà lasciare il capoluogo siciliano né uscire di casa dalle 21 alle 7 di mattina e dovrà anche firmare in commissariato tre volte alla settimana.
Secondo i giudici esiste "una grave e persistente pericolosità sociale" legata a un'ancora attuale capacità di interferenza di Miceli. In particolare, secondo il collegio, "il prevenuto (che è medico n.d.r.) rimane inserito stabilmente nel sistema della sanità, essendo stato riammesso subito dopo la scarcerazione".
"Si tratta di un settore pubblico - continua il provvedimento - ampiamente inquinato da interferenze deteriori, nel quale l'intreccio tra potere mafioso e gestione politico-clientelare dei pubblici incarichi ha manifestato la massima capacità di espressione". I legali dell'ex assessore avevano obiettato che l'uscita di scena dalla vita politica del loro assistito, di fatto, gli impedirebbe di porre in essere comportamenti analoghi a quelli per cui è stato condannato.
12/04/2008
venerdì, aprile 11, 2008
La 'ndrangheta traffica in voti. Dell'Utri: «Non ho avvisi di garanzia»
di GIUSEPPE BALDESSARRO
Come voteranno gli 800mila italiani residenti all'estero?
Mentre la campagna elettorale s’avvia al rush finale, c’è chi pensa con speranza o con timore al voto dei due milioni e 800mila “italiani residenti all’estero” chiamati ad eleggere 12 deputati e 6 senatori, col voto di preferenza. Un “privilegio” negato agli elettori in Italia.
Un voto importante che nel 2006 si è rivelato decisivo per la vittoria dell’Unione, tanto da far gridare ai brogli Berlusconi, com’è solito fare… quando perde. LEGGI TUTTO
giovedì, aprile 10, 2008
16:30 Daniela Santanchè (La Destra): "Berlusconi ci offrì deputati e soldi"
09:39 Veltroni: "Annientare le mafie. No ai voti insanguinati"
Anna Finocchiaro (Pd): «Noi siamo il nuovo, loro sono premoderni...»
In Sicilia i partiti politici sono due, la mafia e l'antimafia...
Elezioni. più di 10 mila giovani ieri a Palermo per Rita Borsellino e Roy Paci
La serata è stata aperta dal gruppo dei Matrimia. A salutare i giovani di Palermo e Roy Paci anche l’eurodeputato Claudio Fava, capolista al Senato della Sinistra Arcobaleno.
Orlando e Giambrone: "Vittorio Mangano un eroe? Un insulto contro i veri eroi"
L'ONORE DI MANGANO, DETTO "LO STALLIERE"
di Enrico Deaglio
“ROSANERO DELL’ANNO 2007”: MARTEDI’ LA PREMIAZIONE DI FONTANA
Una bellissima giornata di "movimento" per il Progetto Liberarci dalle Spine
E' doveroso segnalare la preparazione dell'evento ben curata ma la cosa più importante sta nel fatto che è stato evidente prendere atto di un lavoro didattico e formativo effettuato nella programmazione scolastica in corso. Il sogno metaforico "dell'ora della legalità" da queste parti è oggi applicazione formativa con i docenti scolastici titolari: buona cosa!
Poi via a Grosseto ad un pranzo della legalità al Circolo Arci Korakanè con i candidati alle elezioni politiche presenti nelle liste del Centro Sinistra. Qui insieme ai compagni della Camera del Lavoro, Marco Giuliani ha presentato il documento programmatico dell'Arci Nazionale. Apprezzatissimo il saluto di Elisabetta Caponnetto che ha pranzato con noi. Nella serata una bellissima cena della legalità alla Casa del Popolo di Grassina organizzata dai Giovani del PD.
Erano presenti con Silvia della Monica, attuale magistrato, candidata al Senato per il PD, oltre 250 persone e sopratutto tantissimi giovani. Al termine della cena , un compagno della Casa del Popolo, annuncia la raccolta di ben 3100 euro, che una volta tolte le spese sostenute il rimanente sarà devoluto alla Cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone per il Circolo Arci o Casa del Popolo previsto nel bene confiscato alla Famiglia Riina. Silvia della Monica ci annuncia che vorrà essere presente all'inagurazione in quanto per lei molto impegnata in processi contro la mafia nel nostro paese essere lì quel giorno significa prendere atto del buon impegno e operato della magistratura nel nostro paese.
Un saluto a tutti
Maurizio Pascucci
Esecutivo Arci Toscana
Coordiantore Progetto Liberarci dalle Spine
mercoledì, aprile 09, 2008
Una veleggiata antimafia per Peppino Impastato
MILANO - Una carovana antimafia sul mare a 30 anni dalla morte di Peppino Impastato: è il progetto del Centro Peppino e Felicia Impastato di Sanremo, presentato oggi a Milano, che vede riunite associazioni, enti e artisti impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Un viaggio di 700 miglia sul 15 metri 'Martinez... impunito' dalla città ligure a Cinisi (Palermo) per la prima 'Veleggiata antimafia' che, dopo la partenza il prossimo 14 aprile, toccherà Savona, Genova, La Spezia, Livorno, Anzio, Napoli, Tropea, Messina e il porto di Terrasini, per arrivare a destinazione il 9 maggio, per la manifestazione nazionale del trentennale dall'uccisione di Impastato. A ogni tappa saranno organizzate mostre, incontri con le scolaresche e la cittadinanza e verrà distribuito il materiale sul tema della lotta alla mafia prodotto per l'occasione: il fumetto 'Felicia, la mafia uccide, il silenzio pure', il libro di disegni 'Cento passi, cento sorrisi' e il cd 'Vorrei', una canzone interpretata da Flavio Oreglio e i Luf e dedicata alla madre dell'attivista ucciso il 9 maggio 1978. "La lotta alla mafia deve fare un salto di qualità - ha detto il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, intervenuto alla presentazione -. Superata la fase del ricordo e delle celebrazioni, ora dobbiamo superare la rassegnazione e ottenere la loro sconfitta definitiva". 08/04/2008
NELLA FOTO. Peppino davanti ai locali di Radio Aut.
Cracolici: "L'ultimo ad usare metafora delle armi per difendere la Sicilia fu Vito Ciancimino..."
“L’ultimo politico, o pseudo tale, che ha detto di voler prendere le armi per difendere la Sicilia, è stato Vito Ciancimino. È agghiacciante che in una terra nella quale le armi sono state usate contro la persone perbene, si utilizzi la metafora dei fucili con tanta disinvoltura. E dal momento che a volte le parole in Sicilia sono come pietre non basta, dopo averle scagliate, tentare di nascondere la mano. Raffaele Lombardo non è degno di rappresentare il popolo siciliano”.
martedì, aprile 08, 2008
Palermo. Ciancimino interrogato su coperture Provenzano
07/04/2008
LA CAMPAGNA ELETTORALE HA FATTO FLOP?
La campagna elettorale ha fatto flop? A pochi giorni dalla sua conclusione, la domanda è d’obbligo ed anche la risposta. Non so altrove, ma dalle mie parti se n’avvertono solo echi lontani. O poco più. Avrà influito l’inclemenza del tempo, ma non solo.La verità è che anche nella Sicilia delle grandi passioni civili, dei fuochi di paglia, dei lunghi codazzi e del delirio clientelare la politica si dimena in una grave crisi. La gente, gli stessi militanti, la prendono alla larga. Soprattutto da quando c’è il “porcellum” che sembra essere stato ideato per assestare un colpo definitivo alla democrazia italiana. LEGGI TUTTO
lunedì, aprile 07, 2008
Corleone, i galletti abbassano la cresta! Tolta la motoape di Antinoro
domenica, aprile 06, 2008
Gli alunni della scuola elementare di Corleone al giudice Prestipino: «Grazie per aver arrestato il pericoloso boss mafioso Bernardo Provenzano»
«Caro giudice, noi alunni della scuola elementare di Corleone ti ringraziamo per avere fatto arrestare il mafioso Bernardo Provenzano, dopo 43 anni di latitanza», gli hanno detto i bambini, leggendo alcune delle tante lettere preparate per lui. E Michele Prestipino, da qualche mese cittadino onorario di Corleone, si è commosso, perché tra tutti i «grazie» quello dei bambini di Corleone è stato sicuramente il più prezioso e il più significativo.
«La mafia la batteremo definitivamente – ha detto il magistrato, rispondendo alle domande degli alunni – quando la società civile le negherà il consenso, come state facendo voi».
6 aprile 2008
Fatta la legge, gabbato lo santo. Vero on. Antinoro?
Ma, «fatta la legge, gabbato lo santo», avranno pensato l'on. Antonello Antinoro e suoi supporter corleonesi (quelli della festa della ricotta, per capirci…). Infatti, hanno affittato una motoape, le hanno piazzato sopra due maxi manifesti di "mister 30 mila voti di preferenza", ma poi l'hanno posteggiata ormai da giorni in piazza Falcone e Borsellino, trasformandola sostanzialmente in «propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico», quella vietata dalla legge. Una turbata degradante per un parlamentare uscente e per i suoi supporter corleonesi, che pure rivestono importanti incarichi istituzionali. Possibile che nessun vigile urbano, nessun poliziotto e nessun carabiniere veda niente? Possibile che non si siano accorti nemmeno che la motoape, a prescindere dal suo "carico", è parcheggiata in divieto di sosta? (d.p.)
giovedì, aprile 03, 2008
"Perchè Cuffaro ha ancora la scorta?", chiede il sindacato di polizia della Cgil
03/04/2008
Corleone, Pio Siragusa non ci ha fatto sognare!
Ma né l’onorevole, né i suoi amici corleonesi, forti di una concezione proprietaria delle istituzioni, se ne sono curati. Avanti tutta col clientelismo, con la festa, la farina e la… forca.
Solo il tempo meteorologico (quindi il buon Dio?) non ha condiviso questo sfoggio di arroganza, facendo piovere a dirotto per tutta la giornata. Quindi, poche persone alla festa e tanta roba da mangiare rimasta sui tavoli. Ma i nostri eroi non si sono persi d’animo e (a cinque-dieci panini con la milza e la ricotta per volta) l’hanno distribuita ai pochi presenti. Sembrava di essere a… Ficuzza nell’aprile del 2007… Che ne pensa il sindaco Iannazzo? (d.p.)
mercoledì, aprile 02, 2008
La Legacoop a Corleone. Imprese, sviluppo, legalità: contro il ricatto mafioso
Una giornata storica per coniugare legalita e sviluppo
di DINO PATERNOSTRO
SICILIA, CRESCE LA FIDUCIA NELLA COOPERAZIONE
Il dato diffuso da Legacoop durante una presidenza straordinaria a Corleone, nella masseria sequestrata a Riina.
“Siamo molto soddisfatti per questa crescente fiducia” -spiega il presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti- “soprattutto in quanto conseguenza di un nostro impegno concreto a favore dello sviluppo e della legalità, contro il ricatto della mafia e della criminalità organizzata. Da anni, infatti, Legacoop sostiene Libera Terra e le iniziative che hanno come oggetto la gestione dei beni confiscati alla mafia, in particolare da parte di cooperative di giovani. Una testimonianza di come sia davvero possibile anche in Sicilia uno sviluppo diverso, libero dalla mafia e dai suoi condizionamenti”.
Elio Sanfilippo, presidente regionale di Legacoop traccia le tappe per lo sviluppo della Sicilia
Amministrative, si vota il 15 giugno
PALERMO - Si voterà il 15 e 16 giugno in Sicilia per il rinnovo di otto province e 145 comuni. E i ballottaggi si terranno il 29 e 30 giugno. Lo ha deciso la giunta regionale convocata dal vicepresidente Lino Leanza. Si dovranno eleggere consigli e presidenti delle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo Siracusa e Trapani (non si vota dunque solo nella provincia di Ragusa). Tra i comuni, spiccano tre capoluoghi di provincia: Messina, dove dopo l'annullamento delle elezioni si è insediato il commissario, Catania, per le dimissioni del sindaco Umberto Scapagnini e Siracusa. Dei 145 comuni che dovranno scegliere il loro sindaco, 37 sono con il sistema proporzionale e 108 con il maggioritario. Si dovranno rinnovare anche sette comuni sciolti per presunte infiltrazioni mafiose: Castellammare del Golfo, Vicari, Torretta, Roccamena, Burgio, Riesi, e Terme Vigliatore.
02/04/2008