PALERMO - "La perversa piaga del pizzo è ancora troppo diffusa e sommessamente viva nel nostro tessuto sociale, tanto da incidere fortemente sulla rinascita dell'intera nostra comunità civile". È uno dei passaggi dell'omelia pronunciata da monsignor Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo durante la celebrazione in Cattedrale della Domenica delle Palme."Anche se segnali positivi di speranza si possono cogliere in alcune denunce, tanti, ancora troppi, - ha aggiunto Romeo - continuano a piegarsi dinanzi all'offerta di questa protezione così subdola e disonesta che offende la convivenza civile e ferisce lo stato di diritto. Perciò, anche le vittorie che pur sono presenti, fanno fatica a tradursi in un reale cambiamento di mentalità, concreto e deciso: è il tradimento di quella limpidezza e di quell'onestà che il Signore ci ha insegnato".L'arcivescovo di Palermo ha parlato di tanti "tradimenti di Dio" che "pesano sulle nostre coscienze". "Ho in mente i continui tradimenti nei confronti del mistero della vita - ha proseguito - nessuno può arrogarsi il diritto di ostacolarne l'inizio nè di determinarne a piacimento la fine. E poi il traffico della droga, gli affari illeciti della prostituzione, la tratta di clandestini, lo sfruttamento minorile anche a sfondo sessuale. Tutti ambiti nei quali vengono movimentati e riciclati enormi capitali e da cui si traggono immensi profitti illeciti. Tutti tradimenti di quel Dio che ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, imprimendogli il soffio della sua stessa vita e la cui dignità di figlio amato e prediletto è stata restaurata".
16/03/2008
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