Com'era ampiamente prevedibile, appresa la notizia che l'ex sindaco Nicolò Nicolosi ha perduto il ricorso e che non tornerà a ricoprire la carica di primo cittadino, la gran parte dei consiglieri della sua ex maggioranza sta facendo a gara per salire sul carro del vincitore, cioè su quello dell'attuale sindaco Nino Iannazzo. L'esordio della neo-maggioranza si è avuto ieri sera (giovedì 27 marzo) in consiglio comunale, durante le votazioni sugli articoli del regolamento per l'affidamento in economia dei lavori e delle forniture di beni e servizi. Lo schema di regolamento proposto dall'amministrazione Iannazzo prevedeva che per la fornitura di beni e servizi fino a 5 mila euro e per lavori fino a 20 mila euro i capi settori del comune possano procedere all'affidamento diretto ad una ditta scelta con criteri di pura e assoluta discrezionalità. Una norma che i consiglieri del Pd Dino Paternostro e Salvatore Schillaci e il consigliere Leo Colletto hanno provato a modificare con un emendamento. «In una Regione come la Sicilia e in una città come Corleone questa assoluta discrezionalità – hanno detto – è molto pericolosa perché espone i dirigenti a pressioni esterne ed interne a volte insopportabili. Meglio limitare l'affidamento diretto ai casi di interventi imprevedibili ed urgenti, mentre per gli interventi ordinari è preferibile effettuare gare informali invitando almeno 5 ditte scelte dall'albo di fiducia, con la clausola che ogni ditta non possa avere più di un affidamento l'anno. Una norma di trasparenza amministrativa, piena di buon senso ed utile per contrastare mafia e mala-politica. Un tema che dovrebbe essere eticamente "sensibile" e che avrebbe dovuto trovare tutti d'accordo. Invece non è stato così. Gli otto consiglieri "iannazziani" della prima ora e i nuovi arruolati (Mario Lanza, Pino Nicosia, Maurizio La Barba, Maurizio Bruno) si sono astenuti sull'emendamento, determinandone la bocciatura. Come dire, meglio l'assoluta discrezionalità, che consentirà di condizionare le imprese di Corleone, piuttosto che la trasparenza che garantisce diritti. Un bell'esordio davvero per la neo-maggioranza!
Sono stati approvati, invece, altri due emendamenti presentati da Paternostro, Schillaci e Colletto uno sul silenzio-assenso per l'iscrizione nell'albo delle ditte di fiducia, dopo 60 giorni dalla presentazione della domanda; l'altro sull'istituzione entro qualche mese dell'albo delle ditte di fiducia di cui attualmente il comune è sprovvisto. Alla fine il regolamento è stato approvato con l'astensione dei due consiglieri del Pd e di Colletto. «Avete perso un'occasione per garantire maggiore trasparenza all'azione amministrativa», ha detto Paternostro nella dichiarazione di voto.
28 marzo 2008
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