sabato, gennaio 05, 2008
Ancora bufera sui costi della politica
CATANIA - La Camera dei deputati potrebbe fare dietrofront rispetto allo sbandierato taglio agli aumenti di stipendio dei deputati. Il trucchetto è nascosto nelle pieghe della Finanziaria approvata alla fine di dicembre, che ha deciso di bloccare gli aumenti degli emolumenti di Camera e Senato per tutta la legislatura "in ossequio alla richiesta di sobrietà di tutte le istituzioni". Poichè i senatori si sono opposti al congelamento degli scatti automatici, a differenza dei deputati, tra i due stipendi si è creato 'un dislivello' che è ammissibile dal punto di vista giuridico. È dunque possibile ipotizzare che alla fine di gennaio i 630 deputati potrebbero trovarsi una busta paga di 5.613,59 euro: ben 127 euro netti in più rispetto allo scorso anno. Adesso la parola spetterà al presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, che ha 'tre alternative'. La prima, lasciare il disallineamento esponendosi a una molteplicità di ricorsi. Se la differenza tra le buste paga delle due Camere rimanesse tale, infatti, nulla vieterebbe ai deputati di fare ricorso (e di vincerlo) contro il vitalizio decurtato. LEGGI TUTTO
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