I resti di Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone, assassinato dalla mafia del feudo il 10 marzo 1948, si sono persi tra i tribunali. Ma i familiari e la Cgil non si rassegnano: li vogliono trovare per dare una tomba al sindacalista...
di FRANCESCO LA LICATA
«Trovate i resti di mio zio. Saranno certamente custoditi in chissà quale scaffale polveroso di qualche tribunale. Non posso credere siano andati perduti: ho troppo rispetto per le istituzioni e per la Giustizia di questo Paese per rassegnarmi ad una simile negligenza». Questo l’appello accorato di Placido Rizzotto, impiegato del Banco di Sicilia di Palermo, sindacalista come l’omonimo zio, ucciso dalla mafia di Corleone nel 1948 e rimasto senza sepoltura proprio per l’assenza di una prova che certificasse l’avvenuto ritrovamento del suo cadavere, gettato nella profondissima foiba di Rocca Busambra, tanto accidentata da risultare impenetrabile. LEGGI TUTTO
Nessun commento:
Posta un commento