giovedì, novembre 29, 2007
Lo scrittore Andrea Camilleri: "Di Cosa nostra parlino le sentenze"
ROMA - Valide le osservazioni mosse dal ministro della giustizia Clemente Mastella al Capo dei Capi, la fiction su Totò Rina. Lo dice lo scrittore Andrea Camilleri, che, in prima pagina oggi su La Stampa, interviene sulla serie di Canale 5 di cui stasera va in onda l'ultimo episodio in contemporanea con lo show di Roberto Benigni su Raiuno. Seppure sceneggiata da autori come Claudio Fava "sulla cui netta posizione antimafia non c'è da discutere", osserva il papà di Montalbano, "il risultato finale rischia di ottenere l'effetto opposto di quello voluto".Questo, sottolinea, "capita sempre nei romanzi e nei film che si occupano di mafia". Camilleri cita il Giorno della Civetta di Sciascia "dove il boss don Mariano Arena, come positività e simpatia batte il capitano Bellodi" e Il Padrino, "dove la magica interpretazione di Brando ci fa dimenticare del tutto che egli è il mandante di stragi ed efferati omicidi". Personalmente, scrive, "ritengo che l'unica letteratura che tratti di mafia debba essere quella dei verbali di polizia e carabinieri e dei dispositivi di sentenze della magistratura. A parte i saggi degli studiosi". 29/11/2007
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