sabato, novembre 17, 2007
La Confindustria: "La posizione della CEI di condanna del racket delle estorsioni aiuta la nostra battaglia"
Palermo, 16 novembre 2007 - “La presa di posizione assunta dalla Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta da Monsignor Paolo Romeo, contro il racket delle estorsioni, definito dalla stessa CEI “un malcostume che infanga la vita e la onesta convivenza del popolo siciliano”, è un grande segnale di attenzione e di forte sostegno alla mobilitazione delle coscienze degli operatori economici siciliani che stanno conducendo una battaglia per l’affermazione della legalità e del diritto alla libertà d’impresa in Sicilia“. Lo dichiara Ivan Lo Bello, Presidente di Confindustria Sicilia, che nell’accostare la decisione assunta dal vertice della Chiesa siciliana al grido di Giovanni Paolo II contro la mafia di tanti anni fa ad Agrigento, sente di ringraziare vivamente la CEI per la solidarietà espressa alle famiglie ed alle Associazioni imprenditoriali. Lo Bello ritiene che il ruolo della Chiesa é determinante per la mobilitazione delle coscienze, attraverso tutti i suoi organismi ecclesiali e le parroccchie, fortemente radicate nel territorio. “Confido – conclude Lo Bello – che anche coloro che oggi sono scettici sull’efficacia delle azioni di quanti sono impegnati per scuotere le coscienze intorpidite, dopo la presa di posizione della Chiesa, si convincano che si è aperta una fase storica per la Sicilia, che non è il sussulto di una stagione”.
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