di Agostino Spataro
Da quando a Roma governa l’Unione, la tattica propagandistica del centro-destra siciliano è passata dal trionfalismo degli “anni d’oro” (per chi?) di Berlusconi al vittimismo attuale che individua nel “centralismo punitivo romano” la fonte di tutti i guai della Sicilia. In pratica, secondo i maggiorenti della CdL, tutto quello che c’è di buono nell’Isola è da ascrivere a merito dei governi di centro-destra, mentre tutto quello che c’è di male è opera del diabolico centro-sinistra nazionale. Ancora una volta, si ricorre alla teoria di Mani, aggiornata e cucinata in salsa siciliana, per riproporre l’insanabile conflitto tra il bene e il male. In realtà, questa visione manichea delle responsabilità politiche si configura come una manovra diversiva per occultare le vere responsabilità del disastro nel quale si dibatte la regione che sono, innanzitutto, autoctone, siciliane. (Leggi tutto)
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