lunedì, novembre 26, 2007
Fiction Tv "Capo dei Capi: Nè censura, nè marce, ma un progetto educativo per i giovani..."
Il ministro della giustizia Mastella e il sindaco di Corleone Iannazzo hanno perso due occasioni per tacere. Non si tratta né di sospendere la fiction, come ha chiesto il ministro, né di organizzare una “Marcia” per dimostrare che Riina non è un modello, come sta facendo il sindaco. Purtroppo, i sinistri influssi della fascinazione del boss, emersi dalle puntate finora trasmesse de “Il capo dei Capi”, e il suo assurgere ad “eroe negativo”, sono sotto gli occhi di tutti. A Corleone (ma anche in altri posti) lo hanno denunciano insegnanti e genitori, preoccupati per gli atteggiamenti di ragazzini, che (magari per gioco, mescolando fiction e realtà) si “annacano” e “sciusciano”, chiamandosi “Zu’ Totò” o “Zu’ Binnu”. Ma questi influssi negativi e questi atteggiamenti sbagliati non si contrastano né con la sospensione della fiction, che suonerebbe come un’anacronistica censura, e nemmeno con le estemporanee marce in maglietta-mediaset con la scritta «I corleonesi non sono tutti uguali. Io non voglio essere un mafioso», che appare una “exusatio non petita”. È necessario, invece, rilanciare un forte progetto di educazione civica nelle scuole, di educazione alla legalità, nell’ambito del quale far conoscere ai nostri ragazzi la storia dell’antimafia siciliana, che è antica quanto la mafia, di quell’antimafia sociale dei contadini, che a pugni nudi si battevano per la libertà, la democrazia e il lavoro, di quei piccoli-grandi uomini come Placido Rizzotto e Peppino Impastato, i quali - per “emergere” - scelsero di lottare per i diritti a fianco degli “ultimi”. Per un simile progetto siamo pronti a moltiplicare il nostro impegno. E, insieme a noi, sicuramente tanti altri corleonesi e siciliani onesti. (d.p.)
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