FICTION "CAPO DEI CAPI": GUARDA IL VIDEO CON LE INTERVISTE DEGLI STUDENTI DI CORLEONE E CON L'INTERVISTA A DANIELE LIOTTI
venerdì, novembre 30, 2007
Capo dei capi: Riina appassionato, ma la moglie Ninetta Bagarella cita per danni gli autori
FICTION "CAPO DEI CAPI": GUARDA IL VIDEO CON LE INTERVISTE DEGLI STUDENTI DI CORLEONE E CON L'INTERVISTA A DANIELE LIOTTI
Corleone, alla presenza del procuratore Grasso, consegnata una palazzina confiscata alla mafia alla coop "Lavoro e non Solo"

''Riina voleva far uccidere Vito Ciancimino''
Lo rivela pentito Siino. Ex sindaco dc ''ne combinava troppe''
(ANSA) - FIRENZE, 30 NOV - Toto' Riina voleva far uccidere l'ex sindaco Dc di Palermo Vito Ciancimino: lo ha rivelato il pentito Angelo Siino in tribunale a Firenze. Il processo e' quello per la strage di viale Lazio a Palermo nel 1969. ''Ne combinava troppe'', ha spiegato Siino a proposito di Ciancimino. L'ex sindaco, secondo il pentito, non aveva buoni rapporti con Riina, mentre era vicino a Bernardo Provenzano.
2007-11-30 13:42
(ANSA) - FIRENZE, 30 NOV - Toto' Riina voleva far uccidere l'ex sindaco Dc di Palermo Vito Ciancimino: lo ha rivelato il pentito Angelo Siino in tribunale a Firenze. Il processo e' quello per la strage di viale Lazio a Palermo nel 1969. ''Ne combinava troppe'', ha spiegato Siino a proposito di Ciancimino. L'ex sindaco, secondo il pentito, non aveva buoni rapporti con Riina, mentre era vicino a Bernardo Provenzano.
2007-11-30 13:42
Claudio Fava "deputato europeo dell'anno"

giovedì, novembre 29, 2007
La d.ssa Rosalia Mancuso è il commissario verificatore, nominato per controllare le schede elettorali a seguito del ricorso dell'on. Nicolosi

E’ stato quindi nominato il commissario verificatore nella persona della Dott.ssa Rosalia Mancuso, dirigente dell’ufficio elettorale del predetto Assessorato.
La Dott.ssa Mancuso avrà 60 giorni di tempo (fino al 30 Gennaio 2008) per avviare e concludere, alla presenza delle parti, le operazioni di verifica disposte dal T.A.R. in accoglimento del ricorso proposto da Nicolò Nicolosi e da Arcangelo Ruffino ed altri, contro la proclamazione alla carica di Sindaco di Antonino Iannazzo.
Lo scrittore Andrea Camilleri: "Di Cosa nostra parlino le sentenze"

Grasso e Fava difendono la fiction di Canale 5 "Il capo dei capi"

Rivelazione di un pentito al processo per la strage di viale Lazio: "Volevo uccidere Riina"

In edicola col Giornale di Sicilia "Oltre il buio della mafia"

APPUNTI. San Bernardo da Corleone aiutaci tu!

San Bernardo da Corleone aiutaci tu a sradicare la convinzione che il tuo paese natale sia sinonimo di mafia. Fai il miracolo, fai che da ora in poi a rappresentare l’anima del luogo non siano le facce grifagne di Totò Riina e di Bernardo Provenzano ma i visi puliti e pieni di speranza di quei giovani che hanno sfilato contro la mafia per le vie di Corleone.
Fai soprattutto che quando si dice o si scrive i corleonesi non ci si riferisca solo alla famiglia mafiosa più brutale e sanguinaria ma ad una comunità tormentata che ha saputo esprimere anche la tua santità. Se hai letto le scritte sulle magliette di tutti quei giovani, avrai visto che rivendicano il diritto dei corleonesi a non essere considerati tutti uguali né tanto meno tutti mafiosi. San Bernardo sappiamo bene di chiederti un miracolo non da poco, che la strada è lunga e irta di difficoltà, ma si deve pur cominciare, e quei giovani sono un ottimo punto di partenza. Mentre ci sei, impegnati anche a estirpare dalle menti l’equazione Sicilia uguale mafia. I segni di buona volontà li puoi vedere: dai ragazzi del corteo a quelli di Addiopizzo, dalle persone di buona volontà agli imprenditori che si rifiutano di pagare il pizzo. San Bernardo da Corleone se tu t’impegni e noi resistiamo, possiamo vincere.
La Sicilia, 28 novembre 2007
mercoledì, novembre 28, 2007
CONTROVENTO. FERMATE IL MINISTRO!
di Claudio Fava
Clemente Mastella chiede la sospensione della messa in onda dell'ultima puntata del Capo dei capi. Non l'ha mai visto, spiega ai giornalisti, ma gli hanno detto che quella fiction va fermata. Proviamo a spiegare perchè chi va fermato è lui: il signor ministro. LEGGI TUTTO
Clemente Mastella chiede la sospensione della messa in onda dell'ultima puntata del Capo dei capi. Non l'ha mai visto, spiega ai giornalisti, ma gli hanno detto che quella fiction va fermata. Proviamo a spiegare perchè chi va fermato è lui: il signor ministro. LEGGI TUTTO
IL CURRICULUM. Il problema è il traffico
di Marco Travaglio
Onore al sindaco Walter Veltroni per aver licenziato in tronco il comandante dei vigili di Roma, che parcheggiava la fuoriserie in divieto di sosta usando un permesso per disabili altrui, per giunta scaduto. I piagnistei dell’interessato lasciano il tempo che trovano: quando viene meno il rapporto fiduciario tra l’azienda e il manager, questi se ne va su due piedi, e se qualche legge gli consente di restare o di tornare al suo posto va cambiata subito. Soprattutto per ruoli di enorme responsabilità come quello del capo della polizia urbana di una metropoli. Si spera che il caso di Roma diventi un precedente per tutta la Pubblica amministrazione, infestata di pregiudicati per concussione, corruzione, abuso, peculato, molestie, pedofilia, che non si riescono a cacciare perché il procedimento disciplinare è fatto apposta per garantire la prescrizione (per avviarlo bisogna attendere i 4-5 gradi di giudizio della giustizia ordinaria). LEGGI TUTTO
Onore al sindaco Walter Veltroni per aver licenziato in tronco il comandante dei vigili di Roma, che parcheggiava la fuoriserie in divieto di sosta usando un permesso per disabili altrui, per giunta scaduto. I piagnistei dell’interessato lasciano il tempo che trovano: quando viene meno il rapporto fiduciario tra l’azienda e il manager, questi se ne va su due piedi, e se qualche legge gli consente di restare o di tornare al suo posto va cambiata subito. Soprattutto per ruoli di enorme responsabilità come quello del capo della polizia urbana di una metropoli. Si spera che il caso di Roma diventi un precedente per tutta la Pubblica amministrazione, infestata di pregiudicati per concussione, corruzione, abuso, peculato, molestie, pedofilia, che non si riescono a cacciare perché il procedimento disciplinare è fatto apposta per garantire la prescrizione (per avviarlo bisogna attendere i 4-5 gradi di giudizio della giustizia ordinaria). LEGGI TUTTO
martedì, novembre 27, 2007
Spegnere la Tv non serve. Serve che la mafia e l'antimafia siano studiate a scuola
DINO PATERNOSTRO
«Spegnere la tv non serve. Mastella dia risposte più serie e intelligenti, ad esempio, inserendo nelle scuole materie che spieghino cos'è la mafia e chi sono gli eroi che l'hanno combattuta», ha detto ieri a Corleone l’attore Daniele Liotti, il Biagio Schirò della fiction “Il Capo dei Capi”. Anche noi avevamo scritto qualcosa di simile ieri. Quindi, come non essere d’accordo con lui? Qualcosa vorremmo aggiungere sul “bagno di folla” che l’attore della fiction Mediaset ha fatto a Corleone. Le ragazzine e i ragazzini urlanti erano in piazza Falcone e Borsellino per l’attore bravo, bello e famoso? Oppure per manifestare contro la mafia e dire che i corleonesi non sono tutti uguali? Probabilmente per l’attore, ma ciò non toglie che la manifestazione abbia avuto un impatto emotivo molto positivo sulle centinaia di giovani presenti in piazza. Daniele Liotti era pur sempre il Biagio Schirò, l’eroe positivo della fiction! In qualche modo, quindi, l’evento di piazza Falcone e Borsellino ha avuto il merito di riparare ai guasti delle prime 5 puntate de “Il Capo dei Capi”. Ma non bisogna fermarsi alle emozioni di un momento. Bisogna davvero – come ha detto Liotti – fare in modo che a scuola, in maniera continuativa, si studi la storia della mafia e dell’antimafia e degli eroi veri che hanno combattuto contro la Piovra. Sarebbe importante che, utilizzando l’autonomia scolastica, lo facessero da subito alcune scuola di Corleone e del circondario. Da parte nostra, ad iniziative simili daremmo tutto l’appoggio e il sostegno possibili…
26.11.2007
«Spegnere la tv non serve. Mastella dia risposte più serie e intelligenti, ad esempio, inserendo nelle scuole materie che spieghino cos'è la mafia e chi sono gli eroi che l'hanno combattuta», ha detto ieri a Corleone l’attore Daniele Liotti, il Biagio Schirò della fiction “Il Capo dei Capi”. Anche noi avevamo scritto qualcosa di simile ieri. Quindi, come non essere d’accordo con lui? Qualcosa vorremmo aggiungere sul “bagno di folla” che l’attore della fiction Mediaset ha fatto a Corleone. Le ragazzine e i ragazzini urlanti erano in piazza Falcone e Borsellino per l’attore bravo, bello e famoso? Oppure per manifestare contro la mafia e dire che i corleonesi non sono tutti uguali? Probabilmente per l’attore, ma ciò non toglie che la manifestazione abbia avuto un impatto emotivo molto positivo sulle centinaia di giovani presenti in piazza. Daniele Liotti era pur sempre il Biagio Schirò, l’eroe positivo della fiction! In qualche modo, quindi, l’evento di piazza Falcone e Borsellino ha avuto il merito di riparare ai guasti delle prime 5 puntate de “Il Capo dei Capi”. Ma non bisogna fermarsi alle emozioni di un momento. Bisogna davvero – come ha detto Liotti – fare in modo che a scuola, in maniera continuativa, si studi la storia della mafia e dell’antimafia e degli eroi veri che hanno combattuto contro la Piovra. Sarebbe importante che, utilizzando l’autonomia scolastica, lo facessero da subito alcune scuola di Corleone e del circondario. Da parte nostra, ad iniziative simili daremmo tutto l’appoggio e il sostegno possibili…
26.11.2007
I ragazzi di Corleone contro la mafia

Mafia, la Francia annuncia il ritorno degli "americani"

La Sicilia, 27/11/2007
"Corleone non sta con la mafia". Manifestazione in piazza Falcone e Borsellino con Daniele Liotti

La Sicilia, 27/11/2007
lunedì, novembre 26, 2007
Tv: Mastella, sospendere fiction "Capo dei Capi"

(ANSA) - GELA (CALTANISSETTA), 26 NOV '07 - La fiction 'Il Capo dei capi', in onda su Canale 5, 'andrebbe sospesa'. Lo ha detto a Gela il ministro Mastella. 'Manca -ha aggiunto- quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una societa' sana'. Duro commento del sindaco di Corleone Iannazzo: 'Il ministro dovrebbe occuparsi di fare funzionare i processi o degli effetti dell'indulto, piuttosto che pensare alle fiction'. Iannazzo ha organizzato per domani una marcia per dimostrare che Riina non e' un modello.
Fiction Tv "Capo dei Capi: Nè censura, nè marce, ma un progetto educativo per i giovani..."

domenica, novembre 25, 2007
CORLEONE. Al via «Legalità è libertà», fondatrici le donne di An
Nascerà a Corleone la prima sede distaccata dell'associazione antiraket, antiusura e antimobbing «Legalità è libertà» i cui soci fondatori sono le donne di Alleanza nazionale, con il sostegno del presidente del gruppo parlamentare all'Ars Salvino Caputo. La proposta è stata resa nota dal sindaco di Corleone Nino Iannazzo, ieri mattina nel corso della presentazione ufficiale che si è tenuta presso la Sala Rossa del Palazzo dei Normanni, alla presenza di Pippo Scalia, segretario regionale di An, del deputato Nino Lo Presti, Giuseppe Di Trapani, dell'Osservatorio Sviluppo e Legalità di Partinico, Antonio Pullara, dell'associazione antiracket di Partinico e l'assessore alle Politiche per la legalità di Bagheria Gianfranco Licciardi. «Abbiamo scelto il nome «Legalità é libertà» perchè non c'è libertà senza legalità – ha spiegato Francesca Aiello, presidente dell'associazione –. L'idea di costituire un'associazione antiracket di stampo politico è nata dal capogruppo all'Ars Salvino Caputo durante una manifestazione sulla sicurezza e Francesca Aiello ad Antonella Coppolino, Francesca Fucaloro, Alina Granà e Fatima Scarfia hanno reso questa idea operativa. A sottoscrivere le prime le schede sono state proprio l'ex sindaco Cipriani e i deputati Caputo e Lo Presti.
Lisa Bruno
La Sicilia, 25 novembre 2007
Lisa Bruno
La Sicilia, 25 novembre 2007
Partito Democratico. Ninni Terminelli coordinatore di Palermo, Leonardo Passarello coordinatore della Provincia
Da segretario provinciale dell'ex Ds Ninni Terminelli diventa coordinatore cittadino del Pd. E' stato eletto ieri nel corso di una farraginosa votazione. Assieme a lui è stato eletto anche il coordinatore provinciale, di area ex Margherita. E' il vice sindaco di Bagheria Leonardo Passarello. Insomma i due partiti che hanno dato vita al Pd si sono equamente divisi le cariche. Resta fuori, perché con molta probabilità destinato ad altro incarico, Pino Toro che, prima della nascita del nuovo soggetto politico, era segretario cittadino della Margherita. LEGGI TUTTO
Come raccontare Cosa nostra senza celebrarla?

Il dibattito, che si è recentemente riacceso anche su queste pagine a margine della fiction “Il capo dei capi”, può essere forse l’occasione per avviare una seria riflessione sul tema della rappresentazione della mafia attraverso i mass media. Non si tratta, ovviamente, di accodarsi all’antica, stupida e non del tutto disinteressata, posizione polemica che vorrebbe censurare ogni forma di rappresentazione della mafia accusata di fare cattiva pubblicità della Sicilia. Ma altrettanto sbagliata mi pare ogni sottovalutazione che ne trascuri l’impatto sulle chance di successo dell’antimafia. LEGGI TUTTO
POLITICA. La miscela esplosiva che incendia il Cavaliere
di EUGENIO SCALFARI
L'ACCUSA che da sempre e ora più che mai viene lanciata contro Silvio Berlusconi è di essere populista. Non dico che non corrisponda a verità, ma dico che è soltanto una parte della verità anche perché c'è populismo e populismo. Mazzini - in ben altro modo - era un populista. Anche Garibaldi. Anche Bakunin. Ma a nessuno verrebbe in mente di paragonare Berlusconi a queste figure del passato. LEGGI TUTTO
L'ACCUSA che da sempre e ora più che mai viene lanciata contro Silvio Berlusconi è di essere populista. Non dico che non corrisponda a verità, ma dico che è soltanto una parte della verità anche perché c'è populismo e populismo. Mazzini - in ben altro modo - era un populista. Anche Garibaldi. Anche Bakunin. Ma a nessuno verrebbe in mente di paragonare Berlusconi a queste figure del passato. LEGGI TUTTO
ALL’OMBRA DELLA BUROCRAZIA. Il tesoro dei boss dimenticato

Si può perdere la lotta alla mafia anche per burocrazia, inefficienza, inadeguatezza della macchina dello Stato. Succede da anni, e succede tutti i giorni, se si guarda ai patrimoni sequestrati ai boss mafiosi e mai entrati in possesso del Demanio. Sentenze dello Stato disattese, da un lato, rendite e benefici lasciati in possesso dei clan, dall´altro. Cioè soldi, finanziamenti e risorse di cui la mafia gode alla luce del sole. Anzi, all´ombra della burocrazia. LEGGI TUTTO
sabato, novembre 24, 2007
MAFIA. Marcia a Corleone, ci sarà anche Daniele Liotti, uno dei protagonisti della fiction "Il Capo dei Capi"

(ANSA).24-NOV-07 15:20
Il Comune di Corleone ha una convenzione con una ditta che paga il pizzo a Cosa Nostra?

E’ toccato al consigliere Dino Paternostro (Pd) ricordarglielo. «Le propongo di ritirare la trattazione di questo punto all’ordine del giorno, in attesa di accertare come stanno realmente le cose», ha detto venerdì sera in aula il consigliere del Pd, rilevando una certa “tiepidezza” da parte del primo cittadino nell’affrontare la vicenda. Ma l’accusa di “tiepidezza” ha fatto andare su tutte le furie Iannazzo, che intervenendo nuovamente ha annunciato: «Assumerò le necessarie informazioni presso la Prefettura e la Procura. Se risulterà che la ditta pagava il pizzo a Cosa Nostra, allora provvederò immediatamente alla rescissione della convenzione». Una posizione apprezzata da Paternostro e dall’intero consiglio comunale. «Se deciderà di portare avanti una linea di intransigente contrasto a Cosa Nostra e ai suoi complici, allora saremo al suo fianco», hanno detto i consiglieri.
24 novembre 2007
giovedì, novembre 22, 2007
Corleone. Straordinaria affermazione della Fp-Cgil all’Ausl e al Comune nelle elezioni delle RSU

Netta vittoria della Cgil anche al comune di Corleone, dove ha conquistato 3 dei 5 seggi in palio. La lista della Fp-Cgil ha ottenuto, infatti, 41 voti, eleggendo Pino Labbruzzo (14 preferenze), Enzo Cuppuleri (12 preferenze) e Girolamo Grizzaffi (9 preferenze). Gli altri due seggi sono andati alla Cisl, che ha ottenuto 30 voti, eleggendo Tommaso Ruggirello (14 voti) e Maurizio Giordano (6 voti). Un solo voto è andato alla lista della Uil. Al Comune di Corleone, anche nelle precedenti elezioni della RSU la Cgil aveva ottenuto la maggioranza assoluta in voti e in seggi.
«Si tratta di un risultato importante – scrivono in una nota congiunta le segreterie aziendali della Usl e del Comune della Fp-Cgil e la segreteria della Camera del lavoro di Corleone – che responsabilizza ancora di più la nostra organizzazione sindacale. Infatti, col loro consenso i lavoratori hanno riconosciuto la serietà e l’impegno con cui la Cgil ha portato avanti le iniziative e la lotta per la difesa e il rilancio dell’ospedale e per la tutela della dignità umana e professionale dei suoi operatori. E ci dicono di continuare a lottare, nell’interesse di una comunità che va oltre la stessa città di Corleone, per coinvolgere tutti i comuni del circondario».
22 novembre 2007
FOTO. Da sinistra: Calogero Catania e Leo Cuppuleri della Fp-Cgil, entrambi eletti nella RSU dell'Ausl 6 di Palermo.
mercoledì, novembre 21, 2007
Ecco il nuovo simbolo del Partito Democratico!

A Corleone: "Voglio essere Totò Riina"

Ma per il 55% dei siciliani Cosa nostra sarà sconfitta
PALERMO - Per il 55% dei siciliani Cosa nostra può essere sconfitta. E' questo uno dei dati che emerge dal sondaggio commissionato dal mensile "I love Sicilia" all'istituto Ekma di Luigi Crespi, i cui contenuti sono illustrati nel nuovo numero del magazine in uscita venerdì 23 novembre. A pochi giorni dalla cattura del boss Salvatore Lo Piccolo, il sondaggio fotografa la percezione del fenomeno mafioso da parte dei siciliani, offrendo un quadro in bilico fra ottimismo e realismo. Per il 76 per cento degli intervistati, il blitz di Giardinello ha inferto un duro colpo a Cosa nostra. LEGGI TUTTO
martedì, novembre 20, 2007
Corleone, il consiglio comunale approva una mozione per l'ammodernamento della strada Corleone-S.Cipirello-Partinico
Ieri sera, il consiglio comunale di Corleone ha impiegato più di due ore per approvare la mozione, proposta dai consiglieri Lillo Marino e Maurizio Bruno (“Liberi e Democratici”), che impegna la Provincia Regionale di Palermo ad ammodernare l’asse viario Corleone-S.Cipirello-Partinico. E non perché c’è stato dissenso nel merito della proposta, ma per l’importanza dell’argomento, rispetto al quale diversi consiglieri comunali hanno ritenuto opportuno intervenire. Alla fine, arricchita da un’integrazione proposta dal consigliere Paternostro, la mozione è stata approvata all’unanimità. Ovviamente, non basta avere approvato la mozione. Da oggi occorre sviluppare diverse iniziative per mobilitare gli enti locali, le organizzazioni sindacali e professionali e la popolazione della zona del Corleonese. Occorre far assumere impegni precisi alla Politica e all’Amministrazione Provinciale. Occorre verificare lo stato del progetto di ammodernamento della strada in questione, più volte annunciato dall’assessore Filippo Cancemi.
Si potrebbe partire con un’assemblea cittadina, alla quale invitare chi ha responsabilità operative in materia (la Provincia, la Regione, lo Stato, i Comuni).
Leggi il testo della mozione approvata
Si potrebbe partire con un’assemblea cittadina, alla quale invitare chi ha responsabilità operative in materia (la Provincia, la Regione, lo Stato, i Comuni).
Leggi il testo della mozione approvata
sabato, novembre 17, 2007
Corleone, un cippo per fra' Rosario Pirrello, missionario in terra brasiliana

Corleone, il gusto del confronto democratico
DINO PATERNOSTRO
I cittadini di Corleone, ma anche quelli dei comuni del circondario, stanno riscoprendo il gusto del dibattito e del confronto democratico. A volte usano toni un po’ aspri, ma tutti, con grande passione, ci tengono ad esprimere un’opinione sui temi dai quali si sentono maggiormente coinvolti. A tenere banco in questi giorni sono il trasferimento di don Francesco Carlino e il tentativo di sfrattare il Cidma. LEGGI TUTTO
I cittadini di Corleone, ma anche quelli dei comuni del circondario, stanno riscoprendo il gusto del dibattito e del confronto democratico. A volte usano toni un po’ aspri, ma tutti, con grande passione, ci tengono ad esprimere un’opinione sui temi dai quali si sentono maggiormente coinvolti. A tenere banco in questi giorni sono il trasferimento di don Francesco Carlino e il tentativo di sfrattare il Cidma. LEGGI TUTTO
Gli sprechi del Cidma gestito da Nicolosi

Dopo l'arresto dei Lo Piccolo. Il pm Gaetano Paci al Sole 24Ore: “Lavoriamo per smantellare la rete dei collusi”
Novembre 14, 2007 - «Le cifre sull’ammontare delle estorsioni pubblicate dai giornali? Mi sembrano sovrastimate». È una lettura diversa dei fatti raccontati in questi giorni concitati quella che arriva da Gaetano Paci, uno dei tre magistrati (gli altri sono Domenico Gozzo e Francesco del Bene coordinati da Alfredo Morvillo) che ha lavorato alle indagini scaturite nell’arresto di Salvo e Sandro Lo Piccolo (latitanti dal 1983)e di altri due boss di primo piano. Paci, 42 anni, in magistratura dal 1991, dava la caccia a Lo Piccolo dal 1996. Sa di avere in mano elementi decisivi per capire le dinamiche della cosca di San Lorenzo e dell’intera Cosa nostra palermitana al cui vertice, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano avvenuto il 12 aprile dell’anno scorso, si era insediato Lo Piccolo.
Dottore, avete in mano il libro mastro della cosca Lo Piccolo. Cosa emerge? Ci sono i nomi dei colletti bianchi, dei professionisti di cui si parla?
Questo non lo possiamo dire. Posso dire che ci sono tantissimi nomi e tanti elementi che riguardano gli imprenditori collusi e i favoreggiatori del boss. Cresce il materiale sul reticolo di interessi di Lo Piccolo e si aggiunge al materiale già acquisito in altre operazioni giudiziarie più o meno recenti. LEGGI TUTTO
Dottore, avete in mano il libro mastro della cosca Lo Piccolo. Cosa emerge? Ci sono i nomi dei colletti bianchi, dei professionisti di cui si parla?
Questo non lo possiamo dire. Posso dire che ci sono tantissimi nomi e tanti elementi che riguardano gli imprenditori collusi e i favoreggiatori del boss. Cresce il materiale sul reticolo di interessi di Lo Piccolo e si aggiunge al materiale già acquisito in altre operazioni giudiziarie più o meno recenti. LEGGI TUTTO
Don Leo Pasqua: "Voglio esprimere il mio disappunto per l'atteggiamento poco maturo sul trasferimento di don Francesco..."

Salvatore Borsellino: Appello per sostenere il mensile Casablanca di Riccardo Orioles

Ve ne riporto solo alcuni.
Il primo è un sms di una amica, appartenete a un gruppo di uomini, donne e ragazzi che non si arrenderanno mai, che ho avuto la fortuna di incontrare sulla rete nella mia incessante ricerca di persone che vogliano combattere al mio fianco la mia ultima battaglia e che, dopo di me, possano continuare a combatterla.
Mi scrive : "Amico, sono abbattuta stasera. Casablanca è in agonia. Se chiude... Pippo Fava viene ucciso di nuovo. Mi sento impotente, cosa posso fare? Dammi un consiglio perché ho solo voglia di piangere..." LEGGI TUTTO
Milano, 4 Novembre 2007
La Confindustria: "La posizione della CEI di condanna del racket delle estorsioni aiuta la nostra battaglia"
Palermo, 16 novembre 2007 - “La presa di posizione assunta dalla Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta da Monsignor Paolo Romeo, contro il racket delle estorsioni, definito dalla stessa CEI “un malcostume che infanga la vita e la onesta convivenza del popolo siciliano”, è un grande segnale di attenzione e di forte sostegno alla mobilitazione delle coscienze degli operatori economici siciliani che stanno conducendo una battaglia per l’affermazione della legalità e del diritto alla libertà d’impresa in Sicilia“. Lo dichiara Ivan Lo Bello, Presidente di Confindustria Sicilia, che nell’accostare la decisione assunta dal vertice della Chiesa siciliana al grido di Giovanni Paolo II contro la mafia di tanti anni fa ad Agrigento, sente di ringraziare vivamente la CEI per la solidarietà espressa alle famiglie ed alle Associazioni imprenditoriali. Lo Bello ritiene che il ruolo della Chiesa é determinante per la mobilitazione delle coscienze, attraverso tutti i suoi organismi ecclesiali e le parroccchie, fortemente radicate nel territorio. “Confido – conclude Lo Bello – che anche coloro che oggi sono scettici sull’efficacia delle azioni di quanti sono impegnati per scuotere le coscienze intorpidite, dopo la presa di posizione della Chiesa, si convincano che si è aperta una fase storica per la Sicilia, che non è il sussulto di una stagione”.
giovedì, novembre 15, 2007
Sul trasferimento di Don Francesco Carlino, Parroco della parrocchia di Santa Rosalia in Corleone

MARIO DI GIORGIO
E’ mortificante oggi, apprendere dell’ennesimo atto relativo al tentativo di chiusura della Parrocchia di Santa Rosalia.
L’ultima trovata da parte della Diocesi di Monreale, per il tramite della massima carica Sua Ecc. Mons. Di Cristina, viene giustificata con la “ necessità di dotare la Comunità cattolica di Prizzi di un prete giovane, considerata l’età dei preti già presenti presso la predetta Comunità “.
Premesso che, da quanto appreso detta giustificazione è spudoratamente non veritiera, in quanto a Prizzi è presente tale Padre Massimo, sicuramente tutt’altro che “ vecchio “, vale la pena di dover ricordare come già in passato, si sia tentato di chiudere la Parrocchia di Santa Rosalia. LEGGI TUTTO
Corleone, sfrattare il Cidma e fare il "Laboratorio della legalità"?
Serena
15 novembre 2007
15 novembre 2007
mercoledì, novembre 14, 2007
Corleone, il trasferimento di don Francesco. Ancora lettere...
Consapevoli che le nostre parole non cambieranno la situazione, vogliamo mettere in evidenza, anche se solo per sfogo, che siamo davvero stanchi di episodi come questo... (Rosalia 68)
Cara Rosalia 68 penso che il motivo per cui Padre Francesco venga trasferito a Prizzi non è proprio quello che la Curia ci ha riferito bensì un'altro. (Giusy)
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Cara Rosalia 68 penso che il motivo per cui Padre Francesco venga trasferito a Prizzi non è proprio quello che la Curia ci ha riferito bensì un'altro. (Giusy)
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Corleone, Comune "sfratta" il Centro antimafia

Corleone, Ruffino e gli altri ricorrenti esprimono soddisfazione per la decisione del TAR
Soddisfazione per la decisione del T.A.R. è stata espressa dai ricorrenti avverso la proclamazione di Antonino Iannazzo a Sindaco di Corleone, che era risultato vincitore per soli tre voti di differenza.Arcangelo Ruffino, primo firmatario, Dino Streva, Mario Lanza, Salvatore Schillaci, Salvatore Sorisi, Lea Savona ed Angelo Labbruzzo, che hanno proposto una azione popolare per la verifica delle schede del ballottaggio del 27 e 28 maggio per la elezione del Sindaco di Corleone, ritenendo gli esiti di quello scrutinio non aderenti alla reale volontà espressa dal corpo elettorale, attendono adesso fiduciosi l'attività di controllo delle modalità del voto e dell'attribuzione delle schede, convinti della necessità di acquisire con certezza i dati finali dello spoglio e lavorare quindi per la ricomposizione delle spaccature tra i cittadini di Corleone, superando i contrasti e i veleni che hanno caratterizzato la fase elettorale e i mesi successivi.
15 Novembre 2007
15 Novembre 2007
Tre giorni di festa per Banca Etica a Palermo

Palermo, 13 novembre 2007. Finanza etica, rete con la società civile siciliana, cultura della legalità, costruzione di un percorso partecipato e condiviso, forti valori etici ai quali ancorare attività imprenditoriali, associative e di cittadinanza responsabile. Queste le parole chiave dell'attività di Banca Etica in Sicilia, che ricorreranno spesso dal 15 al 17 novembre nel corso dell'inaugurazione ufficiale, presentata oggi in una conferenza stampa. LEGGI TUTTO
Perchè il vescovo di Monreale ha trasferito padre Francesco da Corleone a Prizzi?
Giusy - Corleone
14 novembre 2007
In merito al trasferimento di don Francesco Carlino dalla parrocchia “Santa Rosalia” di Corleone a Prizzi, abbiamo sentito monsignor Antonino Dolce, vicario di Monreale, che ha spiegato le ragioni della Curia. «Non c’è nessun mistero e nessuna ragione inconfessabile nel trasferimento – dice monsignor Dolce – ma semplici ragioni organizzative. Abbiamo pochi sacerdoti e dobbiamo distribuirli al meglio in tutta la diocesi. A Prizzi vi sono un sacerdote di 96 anni e un altro sacerdote di 80 anni, che evidentemente non sono in condizioni di svolgere al meglio l’attività. Il trasferimento a Prizzi di don Carlino, quindi, è necessario per assicurare a quella comunità ecclesiale l’attività di un sacerdote giovane e pieno di entusiasmo. A Corleone, dove sono in servizio 9 sacerdoti, la parrocchia di Santa Rosalia è stata temporaneamente affidata al decano, don Vincenzo Pizzitola. Le manifestazioni di affetto verso don Carlino da parte dei fedeli di Corleone sono apprezzabili, perchè servono a sottolineare che il sacerdote ha ben operato…». (d.p.)
lunedì, novembre 12, 2007
Il Consorzio "Sviluppo e Legalità" scrive alla Procura per avere notizie sulle imprese che pagano il "pizzo"
Importante iniziativa del Consorzio "Sviluppo e Legalità", che amministra per conto dello Stato e dei Comuni tanti beni confiscati alla mafia. Lo scorso 7 novembre, l'avv. Lucio Guarino, direttore del Consorzio, ha scritto alla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo per avere notizie sulle imprese che pagano il "pizzo", iscritte nel libro "mastro" trovato nella villetta dove è stato arrestato il boss Salvatore Lo Piccolo. "Siamo interessati a sapere - dice Guarino - se le imprese con cui abbiamo contratti in corso siano inseriti in quegli elenchi, perchè una clausola contrattuale prescrive la rescissione del rapporto...". LEGGI LA LETTERA
Signor Sindaco, almeno faccia stampare manifesti 100 x 70!!
di DINO PATERNOSTRO
La decisione del TAR Sicilia di accogliere il ricorso presentato dall’on. Nicolò Nicolosi e di disporre la verifica delle schede elettorali contestate sembra non aver turbato più di tanto il sindaco in carica, l’esponente di An Nino Iannazzo. In una dichiarazione al “Giornale di Sicilia” di domenica 11 novembre, il primo cittadino ha dichiarato – spavaldo – di essere sicuro che continuerà a fare il sindaco di Corleone per tutti e cinque anni. Concetti analoghi ha espresso nell’intervista a Telejato del 10 novembre, dove però ha anche criticato il TAR, “reo” di aver ammesso un ricorso inammissibile.
Se ha ragione o no di essere ottimista, ce lo diranno i risultati della verifica, che dovrà essere completata entro il 20 marzo 2008. In tempi abbastanza celeri, come si vede. In attesa del 20 marzo, buon senso vorrebbe che si abbassassero i toni e si pensasse ad amministrare la città con spirito di servizio e con grande tolleranza. LEGGI TUTTO
La decisione del TAR Sicilia di accogliere il ricorso presentato dall’on. Nicolò Nicolosi e di disporre la verifica delle schede elettorali contestate sembra non aver turbato più di tanto il sindaco in carica, l’esponente di An Nino Iannazzo. In una dichiarazione al “Giornale di Sicilia” di domenica 11 novembre, il primo cittadino ha dichiarato – spavaldo – di essere sicuro che continuerà a fare il sindaco di Corleone per tutti e cinque anni. Concetti analoghi ha espresso nell’intervista a Telejato del 10 novembre, dove però ha anche criticato il TAR, “reo” di aver ammesso un ricorso inammissibile.
Se ha ragione o no di essere ottimista, ce lo diranno i risultati della verifica, che dovrà essere completata entro il 20 marzo 2008. In tempi abbastanza celeri, come si vede. In attesa del 20 marzo, buon senso vorrebbe che si abbassassero i toni e si pensasse ad amministrare la città con spirito di servizio e con grande tolleranza. LEGGI TUTTO
Considerazioni sulla decisione del T.A.R. del 9 novembre 2007
di Nicolò Nicolosi
La decisione della terza sezione del T.A.R. di Palermo, presieduta da un magistrato esperto e di grande prestigio professionale, che ha disposto la verifica delle schede anomale attribuite nel corso del ballottaggio del 27 e 28 maggio u.s., credo debba essere salutata da tutti, soggetti in causa e partigiani dell’uno e dell’altro schieramento, con serenità ed equilibrio. LEGGI TUTTO
La decisione della terza sezione del T.A.R. di Palermo, presieduta da un magistrato esperto e di grande prestigio professionale, che ha disposto la verifica delle schede anomale attribuite nel corso del ballottaggio del 27 e 28 maggio u.s., credo debba essere salutata da tutti, soggetti in causa e partigiani dell’uno e dell’altro schieramento, con serenità ed equilibrio. LEGGI TUTTO
Partito Democratico siciliano: Genovese segretario, Lumia presidente


MAFIA. E' sempre Totò Riina a scegliere il nuovo capo
di Giorgio Petta
Tempi duri e futuro incerto per Cosa Nostra. Soprattutto dopo la cattura di Salvatore Lo Piccolo, «Totò u baruni», il boss incaricato di perpetuare il «modello corleonese» di un'organizzazione omogenea, verticistica e obbediente agli ordini del capo dei capi. Una politica criminale abbozzata alla fine degli anni '60 da Luciano Liggio ed ulteriormente elaborata ed affinata da Salvatore Riina «Totò u curtu» dieci anni dopo. Con il risultato finale – al termine della più sanguinosa guerra di mafia che la storia ricordi – di avere portato i «corleonesi» nella stanza dei bottoni. Praticamente da un quarto di secolo all'interno di Cosa Nostra e nei rapporti tra i boss di tutta la Sicilia la regola è che «non si muove foglia che Riina non voglia». Chi non ha accettato questo diktat – come i ribelli «stiddari» – ha pagato con al vita il suo dissenso. LEGGI TUTTO
Tempi duri e futuro incerto per Cosa Nostra. Soprattutto dopo la cattura di Salvatore Lo Piccolo, «Totò u baruni», il boss incaricato di perpetuare il «modello corleonese» di un'organizzazione omogenea, verticistica e obbediente agli ordini del capo dei capi. Una politica criminale abbozzata alla fine degli anni '60 da Luciano Liggio ed ulteriormente elaborata ed affinata da Salvatore Riina «Totò u curtu» dieci anni dopo. Con il risultato finale – al termine della più sanguinosa guerra di mafia che la storia ricordi – di avere portato i «corleonesi» nella stanza dei bottoni. Praticamente da un quarto di secolo all'interno di Cosa Nostra e nei rapporti tra i boss di tutta la Sicilia la regola è che «non si muove foglia che Riina non voglia». Chi non ha accettato questo diktat – come i ribelli «stiddari» – ha pagato con al vita il suo dissenso. LEGGI TUTTO
domenica, novembre 11, 2007
Sedici anni dopo l'omicidio di Libero Grassi, a Palermo si respira un'aria diversa

di ATTILIO BOLZONI
SONO passati tre anni ma è come se ne fossero passati trenta o trecento. È stata la prima volta di Palermo. È vero che "sta cambiando solo l'aria". E' vero che in questi giorni hanno trovato altri cinquecento nomi di commercianti nel libro mastro del boss Salvatore Lo Piccolo e neanche uno di loro ha ancora confessato in questura o in procura che era costretto a pagare. Ma a Palermo "l'aria" conta più che in ogni altro luogo d'Italia. Prima, i signori del pizzo controllavano anche quella. (LEGGI TUTTO)
sabato, novembre 10, 2007
"Libero futuro - associazione antiracket Libero Grassi": Palermo finalmente ci crede!

Banca Etica è a Palermo: inaugurazione ufficiale il 15, il 16 e il 17 novembre 2007

COS'E' LA BANCA POPOLARE ETICA?

La storia, i valori
L’idea di Banca Etica nasce dall'esperienza maturata nel corso degli anni Ottanta dalle Mag, quelle piccolissime cooperative finanziarie che avevano scelto di finanziare soggetti diversi rispetto a quelli ritenuti bancabili dal sistema finanziario tradizionale. Per volontà di 22 organizzazioni del Terzo Settore e con il sostegno di migliaia di persone che hanno creduto nel progetto, nel 1999 ha iniziato ad operare l’unico istituto italiano che ispira tutta la sua attività secondo i principi della finanza etica.
Le banche sono in genere luoghi dove il denaro, depositato dai risparmiatori, transita velocemente, senza fermarsi. Banca Etica non vuole essere soltanto un luogo di passaggio ma di relazioni: il percorso del denaro, la sua provenienza e il suo utilizzo, l’identità dei risparmiatori e dei beneficiari sono un aspetto fondamentale, e in questo consiste gran parte della sua diversità. Ai risparmiatori, viene spiegato come un uso consapevole delle proprie risorse finanziarie possa diventare uno strumento per cambiare e migliorare il mondo, promuovendo uno sviluppo umano ed economico sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. (Leggi tutto)
IL VITTIMISMO: NUOVO MANIFESTO POLITICO DELLA CDL SICILIANA

Il vittimismo piagnone sembra sia diventato il nuovo manifesto politico del centrodestra dominante in Sicilia. L’ultima dimostrazione di questa bizzarra concezione della politica si è avuta l’altro ieri a Roma con la manifestazione, organizzata dal Movimento per l’Autonomia dell’on. Lombardo con la copertura (non unanime) dell’Unione delle province siciliane presieduta dallo stesso Lombardo, per chiedere al governo centrale l’emanazione dei decreti di assegnazione dei finanziamenti di strade secondarie in Sicilia e in Calabria. (Leggi tutto)
Pippo Russo: Ancora sui risultati del sondaggio su Cuffaro
Mi è capitato di visionare i risultati del sondaggio, lanciato da "Repubblica Palermo online", ancora in corso, basato sulla domanda se Cuffaro, sotto processo perché accusato di avere favorito la mafia con la rivelazione di notizie riservate, deve dimettersi subito senza attendere l'esito della vicenda giudiziaria, oppure solo in caso di condanna in primo grado, oppure ancora in nessun caso. Ebbene, leggo che circa il 9,30 per cento di coloro che hanno espresso un voto, quasi trecento, scelgono la terza indicazione, cioè secondo questi siciliani Cuffaro non deve dimettersi in nessun caso, nemmeno di fronte a una condanna per avere favorito la mafia.
Ora è chiaro che ognuno può esprimere la propria opinione in tutta libertà. Però nessuno mi può impedire di avere una forte curiosità, quella di conoscere uno per uno tutti coloro cui è totalmente indifferente se a rappresentarli in Sicilia, in Italia e nel mondo sia una persona per bene, come mi auguro possa riuscire a dimostrare Cuffaro, o un favoreggiatore della mafia. Voglio capire che tipo di persone sono, che valori di riferimento hanno per sé e per i propri figli, che Sicilia hanno nel cuore e nella mente.
Escludendo che siano dei mafiosi appassionati di sondaggi, chi sono? Se sono degli amici di Cuffaro gli stanno facendo un pessimo servizio e, peraltro, vanno contro la stessa volontà del governatore che, responsabilmente, ha dichiarato che si dimetterà in caso di condanna anche in primo grado (io mi sarei dimesso da un pezzo, ma è un altro discorso). Se sono dei comuni cittadini c'è di che preoccuparsi seriamente. Perché vuol dire che rappresentano una schiera ben più numerosa di elettori che hanno una concezione della politica e del governo della cosa pubblica incentrata sulla clientela e sull'appartenenza, sganciata da qualunque parametro etico di visione complessiva del bene comune e di legalità.
È vero che, qui in Sicilia, può succedere di tutto senza che accada nulla. Ma questa volta invito società civile, associazioni, partiti, mezzi d'informazione, lo stesso Cuffaro a domandarsi com'è possibile, al di là della vicenda specifica ormai affidata ai giudici, che ci siano dei cittadini che non avrebbero difficoltà a eleggere nelle istituzioni chiunque, purché ciò sia utile e conveniente per loro e per i loro amici. Forse c'è una responsabilità diffusa, forse in modo trasversale pezzi del mondo politico, dell'economia, dell'amministrazione pubblica, delle professioni, del sindacato, della cultura hanno lanciato in questi anni o da sempre messaggi ambigui o addirittura negativi lasciando intendere che, alla fine, ogni mezzo per raggiungere lo scopo può essere lecito e non importa, per semplificare, chi saluto, chi bacio, chi incontro. Invece occorre dire con forza, e dimostrare con le scelte concrete, che non è così, che non è la stessa cosa e che non tutti siamo la stessa cosa.
Pippo Russo - Palermo
SABATO, 10 NOVEMBRE 2007
Ora è chiaro che ognuno può esprimere la propria opinione in tutta libertà. Però nessuno mi può impedire di avere una forte curiosità, quella di conoscere uno per uno tutti coloro cui è totalmente indifferente se a rappresentarli in Sicilia, in Italia e nel mondo sia una persona per bene, come mi auguro possa riuscire a dimostrare Cuffaro, o un favoreggiatore della mafia. Voglio capire che tipo di persone sono, che valori di riferimento hanno per sé e per i propri figli, che Sicilia hanno nel cuore e nella mente.
Escludendo che siano dei mafiosi appassionati di sondaggi, chi sono? Se sono degli amici di Cuffaro gli stanno facendo un pessimo servizio e, peraltro, vanno contro la stessa volontà del governatore che, responsabilmente, ha dichiarato che si dimetterà in caso di condanna anche in primo grado (io mi sarei dimesso da un pezzo, ma è un altro discorso). Se sono dei comuni cittadini c'è di che preoccuparsi seriamente. Perché vuol dire che rappresentano una schiera ben più numerosa di elettori che hanno una concezione della politica e del governo della cosa pubblica incentrata sulla clientela e sull'appartenenza, sganciata da qualunque parametro etico di visione complessiva del bene comune e di legalità.
È vero che, qui in Sicilia, può succedere di tutto senza che accada nulla. Ma questa volta invito società civile, associazioni, partiti, mezzi d'informazione, lo stesso Cuffaro a domandarsi com'è possibile, al di là della vicenda specifica ormai affidata ai giudici, che ci siano dei cittadini che non avrebbero difficoltà a eleggere nelle istituzioni chiunque, purché ciò sia utile e conveniente per loro e per i loro amici. Forse c'è una responsabilità diffusa, forse in modo trasversale pezzi del mondo politico, dell'economia, dell'amministrazione pubblica, delle professioni, del sindacato, della cultura hanno lanciato in questi anni o da sempre messaggi ambigui o addirittura negativi lasciando intendere che, alla fine, ogni mezzo per raggiungere lo scopo può essere lecito e non importa, per semplificare, chi saluto, chi bacio, chi incontro. Invece occorre dire con forza, e dimostrare con le scelte concrete, che non è così, che non è la stessa cosa e che non tutti siamo la stessa cosa.
Pippo Russo - Palermo
SABATO, 10 NOVEMBRE 2007
venerdì, novembre 09, 2007
Il Tar Sicilia ordina il riconteggio delle schede elettorali del turno di ballottaggio di Corleone

PALERMO – Lo scorso 27-28 maggio, il ballottaggio per l’elezione del sindaco di Corleone era stato vinto da Nino Iannazzo, sostenuto dal Polo, con uno scarto di appena tre voti sul sindaco uscente Nicolò Nicolosi. Un risultato risicatissimo, contro il quale l’ex sindaco ed alcuni suoi sostenitori hanno presentato ricorso al TAR Sicilia, per chiedere il riconteggio delle schede. (Leggi tutto)
giovedì, novembre 08, 2007
Dalla Sicilia. Album di famiglia (mafiosa)

martedì, novembre 06, 2007
Mafia. Individuato il covo dei Lo Piccolo. Adesso è cominciata l'analisi dei "pizzini"

Mafia, partita ancora aperta
Cosa Nostra non è invincibile. Se ci appare ciclicamente inattaccabile nel nucleo centrale del proprio sstema di potere e del network di relazioni che la protegge, lo si deve soltanto alla ciclica debolezza dello Stato e della società siciliana
di GIUSEPPE D'AVANZO
(Leggi)
di GIUSEPPE D'AVANZO
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Il boss che sfidò i corleonesi
Lo Piccolo fino a ieri si è liberato degli avversari grazie agli arresti della polizia
di GIOVANNI BIANCONI
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di GIOVANNI BIANCONI
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Il Presidente della Repubblica, Napolitano: "Con Enzo Biagi scompare una grande voce di libertà"

Corleone, inaugurato il nuovo plesso dell'ospedale dei Bianchi. Un cippo in memoria di Dalla Chiesa

Ma Palazzo Adriano e gli operai della Sicula Ciclat guastano la "festa"...

"Noi - dicevano i manifestanti - la nostra lotta per avere un ospedale funzionante la continueremo".
Fuori dall'area sanitaria, lungo via

lunedì, novembre 05, 2007
MAFIA, ARRESTATI BOSS SALVATORE E SANDRO LO PICCOLO

Ansa, 2007-11-05 10:15
LEGGI TUTTI I SERVIZI
domenica, novembre 04, 2007
Corleone, stamattina sarà inaugurata la nuova ala dell'ospedale

Oggi è una giornata di festa. Da domani, però, occorrerà un impegno straordinario per far funzionare al meglio il nuovo plesso, dotandolo del personale necessario.
La politica del "posto" non è quella che porterà Corleone fuori dal torpore socio-culturale-etico-economico-politico-amministrativo

il mio augurio è di poterci incontrare e conoscere prima a Corleone (magari nel Suo futuro ufficio, azienda o altro, per la produzione o la promozione di prodotti `Corleone.DOC´) e poi di averLa come ospite a Basilea per la presentazione e la vendita di tali prodotti (dove non tralasceremo, comunque, di andare a comprare il giornale alla SBB e di fare una passeggiata sul LungoReno. Questo è uno scenario al quale in pochi crediamo (ancora), ma che sarebbe la logica conseguenza della proposta da me fatta sia ai tempi di Pippo Cipriani e più recentemente in occasione delle ultime elezioni amministrative: `´I Corleonesi nel mondo una risorsa per Corleone´´. E proprio la Sua lettera mi ha indotto a ripresentarla e pregherei il Direttore (a cui la faro´ pervenire) di metterla sul sito. Si tratta della stessa presentazione da me fatta il 6 Maggio a Corleone in occasione delle elezioni amministrative. La proposta richiede la collaborazione di molti e la coordinazione a livello amministrativo. Non vorrei dilungarmi più di tanto, mi preme, comunque, sottolineare che . Nel lontano 1965, quando fui io costretto ad emigrare, c´era forse più fame di adesso, ma meno scoramento, meno inerzia, meno depressioni, soprattutto tra i giovani (laureati e non). C´era anche un po´ più di etica e morale. Condivido la Sua analisi e comprendo benissimo il Suo stato d´animo e quello di tanti altri giovani e meno giovani. Anche a `voler fare qualcosa´ , mi rendo conto, che a Corleone (ma non solo) sia diventato molto difficile! Ma, Le posso assicurare, che in terra di emigrazione non è meno difficile (tutt´altro!). Per `poter riuscire´ siamio passati da una amarezza all´altra, da una delusione all´altra, da un sacrificio all´altro, da un´offesa all´altra, da un dispetto all´altro! In terra di emigrazione per ottenere `1´ bisogna dare per `2´!Ci risentiamo dopo la lettura e la visone della mia proposta.
CORdiaLEONESEMENTE
Leoluca Criscione
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