di SALVO PALAZZOLO
PALERMO - Per due ore è rimasto immobile davanti alla sua vita che scorreva dentro il piccolo televisore, unico lusso della cella al carcere duro, nel girone più blindato di Milano-Opera. Salvatore Riina non ha battuto ciglio quando si è rivisto ragazzino nella Corleone del dopoguerra, messa in scena da Mediaset per la prima puntata del "Capo dei capi". Lui, il padrino vero, non ha tradito alcuna sensazione per la scena del primo incontro con Luciano Liggio. (LEGGI TUTTO)
PALERMO - Per due ore è rimasto immobile davanti alla sua vita che scorreva dentro il piccolo televisore, unico lusso della cella al carcere duro, nel girone più blindato di Milano-Opera. Salvatore Riina non ha battuto ciglio quando si è rivisto ragazzino nella Corleone del dopoguerra, messa in scena da Mediaset per la prima puntata del "Capo dei capi". Lui, il padrino vero, non ha tradito alcuna sensazione per la scena del primo incontro con Luciano Liggio. (LEGGI TUTTO)
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