Poi, finalmente, dopo ore di trattativa al comune, l'accordo che garantisce altri due mesi di salari agli operai
CORLEONE – Ancora la Sicula Ciclat. Ancora la famigerata ditta di San Cataldo, che nel 2003 ha avuto in affidamento diretto dal comune di Corleone il servizio di igiene ambientale, ad un prezzo più del doppio di quanto costava prima il servizio. Per quattro anni tutto è filato d’amore e d’accordo, tanto che la Sicula Ciclat “sopportava” tranquillamente che il Comune di Corleone per quasi un anno non pagasse nemmeno una fattura per il servizio reso. Poi qualcosa si è “rotto” (ma cosa si è “rotto”?) e Sicula Ciclat ha cominciato ad usare gli operai come “scudi umani” per strappare all’Ato (e al comune) il pagamento delle fatture arretrate. «Se non ci pagate le fatture arretrate, non paghiamo i salari agli operai!», è l’odioso ricatto. Un ricatto usato già a settembre del 2006, poi ripetuto a dicembre e poi ancora ad aprile 2007, a giugno ed infine questa settimana.
Un gioco meschino, contro cui ha protestato la Cgil, che organizza quasi tutti gli operai del cantiere di Corleone della Sicula Ciclat, sostenendo che in base alla legge e al contratto la ditta deve pagare i salari senza condizioni. Un gioco miserabile, a cui il sindacato ha chiesto che si mettesse fine già nell’incontro di ieri mattina (25 ottobre) al municipio tra il Comune, l’Ato, la Ditta e il sindacato. Ma la Sicula Ciclat, che ormai ha in scadenza il contratto della cuccagna (cesserà a marzo 2008), non ha mollato, anzi ha tirato fuori gli argomenti più banali ed odiosi che un “padrone” possa tirare fuori. La trattativa non è saltata grazie alla pazienza dell’amministrazione comunale (rappresentata ieri dal sindaco Iannazzo e dagli assessori Schirò e Vintaloro) e dell’Ato Belice Ambiente (rappresentata dal dott. Taormina).
Infine, nel testo scritto siglato dalle parti si legge che il comune pagherà ancora fatture, che l’Ato girerà i soldi a Ciclat, che infine pagherà i salari agli operai. Almeno quelli di settembre ed ottobre 2007. Per novembre, dicembre e tredicesima tutto in alto mare. Un buon accordo? Un accordo… Ma i prossimi mesi saranno ancora “caldi”, molto “caldi”…
26 ottobre 2007
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