Palermo - “In Sicilia anche quest’anno si sta vendemmiando facendo largo ricorso al lavoro nero, mentre il 70% di chi dovrebbe controllare e’ in ferie”: lo denuncia la Flai Cgil siciliana, secondo la quale a fine ottobre per la raccolta di uva si stima che il sommerso ammontera’ a “un milione di giornate di lavoro, concentrate in 2 mila aziende”. “Questo – dice il segretario generale Flai, Salvatore Lo Balbo- avviene nonostante le condizioni generali positive del settore vitivinicolo, che puo’ contare su un quadro internazionale di ripresa, su una produzione invariata nonostante il leggero calo delle quantita’ di uva raccolta, e, con 22 doc e 1 docg, su una qualita’ certificata”. Una qualita’, sottolinea la Flai, “evidentemente non accompagnata dalla legalita’ se si considera che al lavoro nero corrisponde anche evasione fiscale e calo del reddito ‘in chiaro’. A questo – aggiunge Lo Balbo- si aggiungono i bassi salari. In questo contesto- rileva ancora l’esponente sindacale- l’insufficiente attivita’ repressiva dell’Inps, degli ispettorati al lavoro e degli assessorati regionali all’agricoltura e al lavoro e’ paradossale”. Complessivamente il settore vitivinicolo occupa in Sicilia 35 mila persone,per il 95% concentrate nell’agricoltura e solo 2 mila a tempo indeterminato. La Flai, assieme alla segreteria regionale Cgil ha chiesto un incontro all’ispettorato regionale al lavoro e all’Inps per affrontare il problema del sommerso nelle campagne “a partire proprio dal periodo della vendemmia”.
Palermo, 4 settembre 2007
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