di DINO PATERNOSTRO
La decisione dell’amministrazione comunale di Firenze di dare la caccia ai lavavetri con multe salate o, addirittura, con la galera, lascia davvero perplessi. Sarà che a Firenze i lavavetri siano particolarmente violenti, ma in questo caso basterebbe applicare l’articolo del codice penale contro “l'accattonaggio molesto”, senza improvvisare norme fai-da-te, che servono solo ad alimentare gli egoismi xenofobi più sfrenati. D’altra parte, il sindaco Leonardo Domenici dovrebbe sapere che Firenze non è una città come tante altre. Nell’immaginario collettivo, è la capitale della cultura, della solidarietà e della tolleranza. La decisione anti-lavavetri, quindi, è ancora più grave, perché fa scattare questo ragionamento: “Se lo fanno a Firenze, possiamo farlo pure noi…”. Ed in effetti lo vogliono fare pure a Milano, a Bari, a Torino…
A Corleone non ci sono lavavetri. Ma li incontro frequentemente a Palermo. A me non danno fastidio. Sarò stato sempre fortunato, ma quando ho fatto segno di non volermi avvalere delle loro prestazioni, si ritirano in buon ordine. Ritengo che lavare vetri in cambio di qualche spicciolo, sia più dignitoso di chiedere l’elemosina, di fare l’accattonaggio. Per questo ho sempre apprezzato chi chiede qualche spicciolo, non puntando sulla pietà, ma sulla prestazione di un servizio, qualche volta persino utile.
D’altra parte, vorrei chiedere al sindaco Domenici e all’assessore Cioni: se a Firenze i lavavetri non faranno più questo “mestiere”, cosa s’inventeranno? Chiederanno l’elemosina? Qualcuno farà qualche scippo? O cos’altro? Le trovate da “sceriffo”, potranno dare un attimo di popolarità, ma alla fine servono solo ad accrescere i problemi che si vogliono combattere. Avrei preferito che la civile Firenze avesse avuto l’onore della cronaca per un tentativo di regolarizzare il lavoro dei lavavetri. Magari attraverso l’iscrizione ad uno speciale albo comunale di erogatori di servizi. In questa maniera potrebbero essere censiti, potrebbero pagare una piccola tassa forfetaria e si combatterebbero eventuali racket.
d.p.
28 agosto 2007
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