di Gian Carlo Caselli
Alcuni vocaboli andrebbero usati con parsimonia estrema, per proteggerli. La pulizia della politica e della mente comincia sempre con una pulizia delle parole più sciupate. Questa riflessione di Barbara Spinelli ben si attaglia allo scempio che in Italia deve spesso subire il termine «garantismo». Uno scempio che negli ultimi tempi sta facendo evaporare la realtà di ieri e di oggi. Ad impartire supponenti lezioni di garantismo, infatti, sono soprattutto i corifei di coloro che hanno sempre praticato strategie finalizzate al rifiuto del processo, alla sua gestione come momento di rottura e di scontro. Mentre è del tutto evidente che queste strategie di contestazione del processo in sé, indipendentemente dal suo esito (quel che conta è la difesa «dal» processo, non «nel» processo) nulla hanno a che vedere con un sistema di stretta legalità. (Leggi tutto)
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