di ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Fin dal titolo, è un'accusa senza mezzi termini: "La terra che ha dimenticato il femminismo", sovraimpresso sul noto cartellone pubblicitario di Telecom Italia in cui Elisabetta Canalis, seduta a gambe incrociate con un telefonino in mano, piega il busto in avanti, in una posizione non proprio comodissima, rivelando una generosa scollatura. E' la copertina dell'inserto patinato del Financial Times di ieri, che in un articolo di quattro pagine denuncia severamente il trattamento riservato alle donne nel nostro paese: l'uso di vallette seminude in ogni genere di programma televisivo, gli spot pubblicitari dominati da allusioni sessuali, il prevalere della donna come oggetto, destinata a stuzzicare "i genitali dell'uomo, anziché il cervello". Non solo: secondo l'autore del servizio, Adrian Michaels, corrispondente da Milano dell'autorevole quotidiano finanziario, potrebbe esserci un legame fra l'onnipresenza di maggiorate in abiti discinti sui nostri mezzi di comunicazione e la scarsità di donne ai vertici della politica, del business, delle professioni in Italia. SEGUE
NELLA FOTO: Le Letterine di "Passaparola"
2 commenti:
sicuramente sono presenti delle considerazioni esatte,ma è pur vero che in italia ci sono ancora delle donne in cui sono presenti degli alti valori morali,e questo fatto non è stato rilevato.hanno segnato dati su dati,numeri su numeri,eppire nno hanno minimamente pensato alle cose buone,decidendo di pubblicare "solo quello che hanno ritenuto opportuno" per intrattenere i lettori.anni fa in inghilterra hanno realizzato un programma con lo scopo che il vincitore avrebbe inseminato una donna..sembrerebbe che questo gesto sia più educato da parte loro?
ciao da mirko..
Quello che scrivi è vero. L'inghilterra non è la patria della moralità e nemmeno delle scelte sempre giuste. Ma l'Italia nemmeno scherza! Molti spot e tanti programmi di intrattenimento sembrano dei contenitori per esporre gambe e tette di questa o di quell'altra "velina", di questa o di quell'altra ragazza in cerca di gloria. Nessun scandalismo, ma non mi sembrano grandi esempi di femminismo o solo di rispetto e di auto-rispetto della dignità della donna...
In fondo il servizio del Financial Times è servito (almeno spero)a farci riflettere su tutto questo.
Dino Paternostro
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