«Sono molto contenta di essere qui con voi, del grande calore umano con cui mi avete accolta. Sono qui per testimoniare la condivisione e il sostegno degli Stati Uniti d’America per il vostro impegno e la vostra attività, che mira a strappare alla criminalità mafiosa i beni acquisiti illegalmente. La lotta per la legalità è la lotta per la democrazia e la libertà. Questa lotta deve vederci tutti uniti, senza frontiere, a prescindere dalle esperienze culturali diverse di ciascuno di noi. Sono orgogliosa che i nostri studenti americani della Syracuse University of Florence abbiano scelto di impegnarsi qui, in terra di Sicilia, accanto ai giovani toscani e ai giovani della cooperativa “Lavoro e non solo” per coltivare i terreni confiscati alle mafie. Siete la dimostrazione concreta dei grandi slanci ideali di cui sono capaci le nuove generazioni. Grazie a tutti». Con queste parole la signora Nora Dempsey, console generale degli Stati Uniti a Firenze, ha salutato venerdì sera tutti i partecipanti all’incontro nei locali della Camera del lavoro di Corleone. Ad ascoltarla c’erano gli studenti della “Syracuse University” e alcuni loro insegnanti, i ragazzi toscani dei campi di lavoro, i soci della coop “Lavoro e non solo” e il loro presidente Calogero Parisi, il coordinatore del progetto “Liberarci dalle spine” Maurizio Pascucci e il segretario della Camera del lavoro, Dino Paternostro. Era stato proprio Paternostro ad introdurre l’incontro, dando un caloroso benvenuto alla signora Dempsey. «La sua presenza qui da noi, nei locali della Camera del lavoro, è un grande onore ed un grande incoraggiamento. Ci fa capire che insieme ed uniti possiamo sperare davvero di battere la mafia e di costruire un futuro migliore. Questa Camera del lavoro è intitolata a Placido Rizzotto, un sindacalista corleonese assassinato dalla mafia nel 1948. Noi oggi ne vogliamo onorare la memoria e ci sforziamo di continuarne l'impegno». «Se tre anni fa mi avessero detto che i campi di lavoro, che abbiamo inventato con Maurizio Pascucci, avrebbero raggiunto risultati così importanti, fino a registrare la presenza di gruppi di studenti americani e del loro console, non ci avrei creduto. Invece, è vero. Questi risultati positivi sono una realtà ed io non posso che ringraziarvi tutti», ha aggiunto Calogero Parisi. «Devo confessare – ha detto, infine, Pascucci – che per uno come me, abituato a manifestare contro gli americani, è strano trovarmi qui col console degli Stati Uniti a Firenze. Ma devo dare atto che contano i fatti, più che i pregiudizi ideologici. Ed i fatti dimostrano che l’antimafia sociale e il sostegno alle cooperative che gestiscono i terreni confiscati a Cosa Nostra hanno trovato nuovi autorevoli compagni di strada, come la Syracuse University di Firenze e il console generale Nora Dempsey».
Dopo questo breve scambio di saluti, la Camera del lavoro ha offerto un piccolo rinfresco a base di patatine, salatini, aperitivo ed aranciata. Infine, i saluti e l’arrivederci a domenica mattina, nei locali della sala consiliare del comune di Corleone per la conferenza stampa. E’ finita così la “prima volta” di un console americano a Corleone, la “prima volta” di un diplomatico U.S.A. nei locali della Cgil. Un’esperienza forte e significativa, voluta dalla signora Dempsey, dall’Arci, dalla coop “Lavoro e non solo” e dal sindacato. Da oggi, anche a Corleone e in Sicilia, la lotta alla mafia e l’impegno a produrre pomodori, grano, uva, ceci, melanzane, lenticchie e fichi d'india (tutti prodotti con una vitamina in più, la vitamina “L” della Legalità, sono una lotta ed un impegno senza frontiere. Non è cosa da poco.
30 giugno 2007
Dopo questo breve scambio di saluti, la Camera del lavoro ha offerto un piccolo rinfresco a base di patatine, salatini, aperitivo ed aranciata. Infine, i saluti e l’arrivederci a domenica mattina, nei locali della sala consiliare del comune di Corleone per la conferenza stampa. E’ finita così la “prima volta” di un console americano a Corleone, la “prima volta” di un diplomatico U.S.A. nei locali della Cgil. Un’esperienza forte e significativa, voluta dalla signora Dempsey, dall’Arci, dalla coop “Lavoro e non solo” e dal sindacato. Da oggi, anche a Corleone e in Sicilia, la lotta alla mafia e l’impegno a produrre pomodori, grano, uva, ceci, melanzane, lenticchie e fichi d'india (tutti prodotti con una vitamina in più, la vitamina “L” della Legalità, sono una lotta ed un impegno senza frontiere. Non è cosa da poco.
30 giugno 2007
FOTO. Dall'alto: Nora Dempsey tra Calogero Parisi (a sx) e Dino Paternostro (a dx); giovani americani e giovani toscani presenti all'incontro
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