Studenti U.S.A. nei campi antimafia, promossi dalla Regione Toscana e dall'Arci. Arriveranno anche , il console generale degli Stati Uniti a Firenze, Nora Dempsey, il direttore della Syracuse University in Florence, Barbara Deimling e il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, che domenica 1° luglio, alle ore 11.30, terranno una conferenza stampa a Corleone
FIRENZE. Il progetto è partito nel 2005 e nel tempo è cresciuto. D'estate infatti, ogni anno, sempre più giovani tra i 16 e i 30 anni partecipano a soggiorni di lavoro nelle cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie in Sicilia e in Calabria. Giovani toscani che coltivano e raccolgono pomodori, grano e uva, ceci, melanzane e lenticchie, anche fichi d'india: tutti prodotti carichi di “vitamina L”, L come Legalità. Giovani che partecipano ad incontri e momenti di riflessione con gruppi e personalità locali dell'antimafia. E quest'anno nei campi sottratti al controllo delle cosche mafiose sono arrivati anche gli studenti americani.I primi sono partiti ad aprile. Da oggi un altro gruppo di giovani della Syracuse University, il prestigioso ateneo americano che dal 1959 ha una sua sede in Italia, lavorerà fianco a fianco per alcuni giorni a coetanei italiani nei terreni sequestrati alla mafia corleonese e gestiti dalla Cooperativa "Lavoro e non solo", contribuendo così in maniera concreta all'affermazione di quei valori di legalità che sono il patrimonio comune di ogni società democratica. Visiterà oggi Portella della Ginestra, incontrerà domani Rita Borsellino. L'iniziativa fa parte di una campagna di educazione promossa dalla Regione Toscana e dall'Arci regionale, in collaborazione con Libera, iniziata con il progetto "LiberaArci dalle spine" e proseguita con "E state Liberi". E per raccontare proprio questa esperienza è stata organizzata per domenica 1 luglio, alle ore 11.30, una conferenza stampa presso il Municipio di Corleone (PA) alla quale parteciperanno il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia on. Giuseppe Lumia, il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, il console generale degli Stati Uniti a Firenze Nora Dempsey, il direttore della Syracuse University in Florence (SUF) Barbara Deimling, il sindaco di Corleone Nino Iannazzo, il presidente della Cooperativa "Lavoro e non solo" Calogero Parisi, la segretaria dell'Arci Sicilia Anna Bucca e il coordinatore del progetto "LiberArci dalle spine" Maurizio Pascucci.La presenza a Corleone dei giovani americani, ospiti di famiglie del luogo - e con loro per l'intero fine settimana del console, della direttrice dell'università e del vice presidente della Regione Toscana -, è un modo per affermare il principio che la battaglia per la legalità non deve conoscere frontiere e che solo attraverso la collaborazione tra culture diverse si può sperare di arrivare a costruire un mondo migliore. E' un investimento sul futuro, un modo diverso per costruire un presidio per la legalità. Gli studenti della SUF intendono inoltre esprimere in questo modo la propria solidarietà ai contadini siciliani, aiutandoli ad uscire dall'isolamento in cui la mafia vorrebbe relegarli.Per scegliere i ragazzi l'università ad aprile ha bandito un vero e proprio concorso tra i suoi 350 studenti, chiamati a presentare un breve saggio sulla visione stereotipata che del Meridione italiano si ha negli Stati Uniti. Stavolta il viaggio rientra all'interno di un corso sulla mafia italiana. L'iniziativa di Corleone costituisce un'ulteriore tappa della collaborazione già da tempo avviata tra Regione Toscana, Consolato degli Stati Uniti d'America a Firenze, Syracuse University of Florence e Arci.
28 giugno 2007
FOTO. In alto: il console americano Nora Dempsey; sotto: un gruppo di studenti americani che, nello scorso aprile, hanno lavorato sui campi antimafia
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