venerdì, agosto 08, 2025

Prizzi, muore accoltellato in strada scatta la caccia all’aggressore


Francesco Dino, 57 anni, è stato assassinato a Prizzi da un vicino di casa. Due i fendenti che hanno leso gli organi interni: il decesso in elicottero. A ucciderlo sarebbe stato un ventisettenne che i carabinieri hanno cercato per tutto il giorno. L’omicida ha portato con sé l’arma

di FRANCESCO PATANÈ
Finisce nel sangue una lite fra vicini di casa. Francesco Dino, 57 anni è stato ucciso ieri mattina a Prizzi in provincia di Palermo. Ad ucciderlo sarebbe stato un vicino di casa G. P., 27 anni che i carabinieri hanno cercato per tutto il giorno. Francesco Dino è stato accoltellato al torace. Due fendenti che hanno leso irrimediabilmente organi interni, provocandogli un’emorragia interna fatale. L’accoltellamento è avvenuto in via Marchese Arezzo davanti ad una nota pizzeria del paese. Alcuni testimoni avrebbero sentito i due discutere. Poi le urla. Dino dopo essere stato ferito dalle due coltellate ha provato a fuggire, ha raggiunto

Svelati i falsi miti. “MAFIA & PIZZO. PAGARE NON PAGA”, IL LIBRO DI ELIO SANFILIPPO E MAURIZIO SCAGLIONE CHE RILANCIA LA LOTTA AL RACKET


Un tema odioso quello della mafia su cui si parla tanto, ma sul pizzo spesso si sorvola.E invece è un fenomeno ancora vivo, che va affrontato con chiarezza e con strumenti incisivi.

Sulla mafia si è scritto e detto tanto, ma è necessario riportare l’attenzione sul racket delle estorsioni. E lo fanno Elio Sanfilippo e Maurizio Scaglione, autori del libro “Mafia & Pizzo. Pagare non paga”, che tornano a parlare dell’argomento dopo il grande successo al Salone internazionale del libro di Torino e quello ottenuto per la presentazione presso la sede dell’Ordine dei Medici a Villa Magnisi. Un successo di pubblico importante anche a Taormina in occasione di Taobuk, il Festival Internazionale del Libro.

L’ANNIVERSARIO. La tragedia di Marcinelle, memoria e monito per il futuro


L’8 agosto 1956, nella miniera di Bois du Cazier, persero la vita 262 lavoratori, 136 erano italiani. Barbaresi, Cgil: “Simbolo del lavoro disumano ma anche delle lotte sindacali per diritti e sicurezza”

Sono trascorsi 69 anni dalla più grave tragedia mineraria della storia italiana all’estero. Ma il ricordo del disastro di Marcinelle, in Belgio, non smette di far male. L’8 agosto 1956, nella miniera di carbone del Bois du Cazier, persero la vita 262 lavoratori, di cui ben 136 italiani, emigrati per sfuggire alla miseria dell’Italia del dopoguerra. Solo 13 uomini furono estratti vivi, mentre 17 corpi, sepolti nel sacrario che oggi sorge nel sito della miniera, non sono mai stati identificati. Quell’8 agosto è oggi celebrato come Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, una data simbolica non solo per onorare i connazionali caduti in terra straniera, ma anche per non dimenticare il prezzo pagato da chi, con il proprio lavoro, cercava dignità e sopravvivenza fuori dai confini nazionali.

Mostra di pittura alla Real Casina di Ficuzza dell'artista marinese Pietro Danilo Taormina


Domenica 10 agosto, alle ore 18,00, presso la Real Casina di Ficuzza avrà luogo l’inaugurazione della mostra HERITAGE del pittore Pietro Danilo Taormina, organizzata e curata dal Rotary Club di Corleone con il patrocinio dei Comuni di Corleone e di Marineo, delle Fondazioni Culturali “Gioacchino Arnone”, delle Pro-Loco di Corleone e Marineo. 

L’evento vuole essere un’opportunità per avvicinarsi all’opera dell’artista marinese Pietro Danilo Taormina, uno dei giovani pittori più in vista nella provincia palermitana. “Il Rotary Club di Corleone è da anni impegnato sul territorio e dedito alla promozione di progetti di service a favore delle comunità locali e tra le iniziative volte alla valorizzazione dei modelli positivi che il territorio esprime,

mercoledì, agosto 06, 2025

I neofascisti hanno messo la bomba alla stazione di Bologna


LIRIO ABBATE

I neofascisti hanno messo la bomba alla stazione di Bologna. L’hanno trasportata, piazzata, fatta esplodere. Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini, Gilberto Cavallini, Paolo Bellini: cinque nomi, cinque sentenze. Tutti esecutori, tutti terroristi neri. E dietro di loro il burattinaio: Licio Gelli, capo della loggia P2, finanziatore e mandante. Non è più un’ipotesi. È una verità storica e giudiziaria. Ma è anche una verità che imbarazza. E che l’Italia di oggi, con un governo di destra post-missina, preferisce non vedere.

Sotto la coltre delle commemorazioni, la politica di governo svicola. Si parla genericamente di “stragismo”, si tace sulla parola “fascista”, come se 85 morti fossero ancora oggi una questione da smussare, una faccenda da relativizzare. Ma non ci sono margini di ambiguità. La strage del 2 agosto 1980 fu un attentato neofascista. Il “documento Bologna”, un pizzino sequestrato in tasca al venerabile Gelli,

OOGGI L’ANNIVERSARIO DEL DELITTO MAFIOSO. COMINCIÒ CON COSTA L’ATTACCO AL POTERE FINANZIARIO DELLA MAFIA


Gaetano Costa

Il magistrato venne ucciso in via Cavour il 6 agosto del 1980, dopo aver dato il via ai mandati di cattura contro la cosca Spatola-Inzerillo, cosa che altri suoi colleghi si rifiutarono di fare. Un delitto eccellente rimasto senza colpevoli. Mattarella: "Fondamentali le sue indagini sulle infiltrazioni dei mafiosi nel sistema socioeconomico"


di FRANCO NICASTRO 

Con grandi difficoltà e tante resistenze politiche l’attacco al potere finanziario della mafia si è spinto avanti con sequestri, confische e conti congelati. Lo Stato ha potuto mettere le mani su ingenti patrimoni, anche se non si può dire che Cosa nostra sia stata liquidata. Ma da dove era partito questo corso dell’antimafia? Più che una data bisogna richiamare una stagione. È quella che tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta ha portato al palazzo di giustizia di Palermo un cambio di passo nelle strategie investigative. Il principio cardine che due magistrati – Gaetano Costa e Rocco Chinnici – posero alla base del loro lavoro era quello del flusso di denaro.

Domani la Cgil ricorda a Caccamo Filippo Intili, il segretario della Camera del Lavoro ucciso dalla mafia il 7 agosto 1952: “il contadino dalla schiena dritta che lottava per affermare i diritti”


Palermo 6 agosto 2025 - La Cgil Palermo ricorda domani a Caccamo Filippo Intili, segretario della Camera del Lavoro, ucciso dalla mafia il 7 agosto del 1952. Alle ore 10,30 sarà deposta una corona presso il cimitero del paese. 

Alla cerimonia interverranno la responsabile della Camera del Lavoro di Caccamo, Francesca Rosella Musico, la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino, il nipote Salvatore Intili,  Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica Cgil Palermo, Andrea Galbo già sindaco di Caccamo e Franco Fiore, sindaco di Caccamo,  e si farà una riflessione su “La storia, la riscoperta, La memoria”. Interventi musicali a cura della vocalist Giovanna Savarino.

Un pericolo che ritorna. HIROSHIMA E NAGASAKI: LA BOMBA ATOMICA CHE SCONVOLSE IL MONDO


Elio Sanfilippo
Elio Sanfilippo

Sedici ore fa un aeroplano ha sganciato una bomba su Hiroshima…questa bomba utilizza la potenza fondamentale dell’universo. La forza dalla quale il sole deriva la sua potenza è stata scaricata contro coloro che hanno portato la guerra in estremo oriente”.

Così il presidente degli Stati Uniti Harry Truman il 6 agosto del 1945 annunciava il lancio della prima bomba atomica a cui seguì il 9 agosto quello su Nagasaki che provocarono la morte di oltre 200.000 persone e gli effetti devastanti che seguirono sulla salute delle popolazioni. Il terribile avvenimento divise l’opinione pubblica mondiale e anche negli stessi Stati Unitinon mancarono  divisioni e dissensi rispetto alla decisione di Truman  come il generale Eisenhower  che aveva fatto sapere alla Casa Bianca “ le sue gravi apprensioni, considerando che il Giappone ormai era un paese sconfitto che aveva perso la guerra e quindi era completamente inutile lo sgancio delle bombe”.

L’ANNIVERSARIO. A 80 da Hiroshima il mondo brucia ancora

GIAPPONE - HIROSHIMA DOPO LA BOMBA ATOMICAFOTO - AG.SINTESI (AG.SINTESI)

L’appello dei Beati costruttori di pace: “La storia non insegna e migliaia di persone vengono sterminate ancora oggi”

SIMONA CIARAMITARO

Little boy. Difficile pensare che davvero un nome così affettuoso possa appartenere alla bomba atomica sganciata su Hiroshima dagli americani il 6 agosto del 1945, a guerra ultimata. Eppure è così e Fat boy si chiamava quella che tre giorni dopo piombò per la stessa mano su Nagasaki: due nomi che sono un sovrappiù di spietatezza in un’azione militare unica in tutta la storia, come lo fu la scelta di Hiroshima, sulla quale venne dirottato "Enola Gay", il nome del bombardiere che trasportava Little boy. L’aereo era stato indirizzato su Kokura, un importante centro industriale giapponese, sopra il quale nubi e fumo impedirono la mira del bersaglio. Da qui la decisione di puntare su Hiroshima e compiere la strage, uccidendo oltre 140mila persone. 

lunedì, agosto 04, 2025

Riparte oggi a Corleone il Terzo Torneo di calcio delle Confraternite. Sono 12 le squadre partecipanti


3° TORNEO DELLE CONFRATERNITE. 
lunedì 4 agosto 2025 - Centro Sportivo Santa Lucia 

Riparte il Torneo delle Confraternite – Mettiamoci in gioco per la solidarietà”, giunto alla sua terza edizione, con l’entusiasmo delle partite di una volta giocate nei campetti degli oratori parrocchiali. 

La Laicosport anche quest’anno rimette in gioco ben dodici squadre, alcune inedite altre ben note ed attese sul prato verde, come la vincitrice della scorsa edizione la giovanissima squadra del “Real Catena”, che lo scorso anno tante emozioni ha regalato ai propri tifosi vincendo una finale combattutissima. Confermata la presenza della squadra del San Leoluca-San Giuseppe-Soccorso, che al debuttol’hanno scorso fece sognare i propri sostenitori che fino all’ultimo hanno sperato di riuscire ad alzare l’ambito trofeo del Torneo.

Un 4 Agosto di memoria civica a Solarino, che conquistó l’autonomia comunale


I
l 4 agosto del 1884 per il Comune di Solarino è una data da ricordare, 
è l’anniversario della sua totale autonomia, attraverso un lungo processo politico e amministrativo, durato oltre un secolo.  
Nel 1760, il nobile don Giuseppe Antonio de Requesens ottenne dal re di Sicilia la “licentia populandi” per fondare un nuovo centro abitato nel feudo soleggiato noto come “Solarino”. 

Il 29 gennaio 1770, Solarino divenne ufficialmente la “Terra di San Paolo Solarino”, popolata da coloni provenienti da zone diverse.

Andrea Raia, domani alle ore 10.30 al cimitero di Casteldaccia la Cgil ricorda il sindacalista ucciso dalla mafia il 5 agosto del 1944


Palermo 4 agosto 2025 – Domani la Cgil 
Palermo assieme ai familiari ricorda Andrea Raia,  nell’81° anniversario della sua uccisione. Alle 10,30 al cimitero comunale di Casteldaccia sarà deposta una corona e sarà ricordato l’impegno del sindacalista ucciso dalla mafia.

Quello di Andrea Raia, segretario della Camera del Lavoro di Casteldaccia, fu il primo delitto mafioso del secondo dopoguerra in provincia di Palermo. Era membro, per conto del Pci, della commissione comunale per il controllo dei granai del popolo. Ben presto entrò in contrasto con l’amministrazione comunale. Ebbe anche l’incarico di distribuire equamente i risarcimenti dello Stato alle famiglie dei giovani morti in guerra. Fu ucciso perché si opponeva alle speculazioni e alle ruberie. Venne colpito a morte la sera del 5 agosto 1944 davanti alla sua abitazione, mentre rincasava.

domenica, agosto 03, 2025

Ma l’Occidente non è Trump e tanto meno Netanyahu


di Giuseppe Savagnone

A mani alzate

Nella tempesta di polemiche che hanno fatto seguito al contestato accordo tra la Von der Leyen e Trump sui dazi, la sola a dirsi relativamente soddisfatta, pur con delle riserve, è stata Giorgia Meloni. «Giudico positivamente», ha detto, «il fatto che si sia raggiunto un accordo. Ho sempre pensato e continuo a pensare che un’escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti». 

La premier italiana ha ragione di rivendicare la propria coerenza. Era stata lei a battersi – insieme al cancelliere tedesco Mertz e in netto contrasto con il presidente francese Macron – per evitare ad ogni costo uno scontro con gli Stati Uniti e accettare il dialogo alle condizioni imposte da Donald Trump. 

La Palestina è solo un sogno. Ma riconoscerla è un dovere


Gigi Riva

138 Paesi membri su 193, vale a

dire il 71,5 per cento, adottano la risoluzione 181 dell'Onu del 1947 che propone la creazione di due Stati


No al riconoscimento dello Stato di Palestina, continua a ripetere Giorgia Meloni, perché sarebbe «controproducente». Come se fosse stato producente non farlo sino a ora. La nostra presidente del Consiglio si accoda a Donald Trump, ovviamente a Benjamin Netanyahu, ma vede dietro di sé assottigliarsi il numero di coloro che si sono attestati sulla linea "Con Israele qualunque cosa succeda senza se e senza ma". Il genocidio in corso a Gaza, riconosciuto come tale anche dallo scrittore David Grossman, dopo aver smosso le coscienze dell'opinione pubblica mondiale ha svegliato anche le cancellerie. Emmanuel Macron senza indugi ha annunciato il riconoscimento all'assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre, analogo percorso hanno avviato il Regno Unito, il Canada, il Portogallo, persino la Germania nonostante le cautele e il retaggio storico della Shoah. 

La risoluzione Onu

Genocidio e pulizia etnica Israele sconfitto dalle parole


Guido Rampoldi

L'ong B'Tselem, composta da palestinesi e da israeliani, è tra quelle che usano per Gaza il termine "genocidio". L'antisemitismo: Attribuire le accuse a esso è impossibile se vengono dal mondo ebraico. 

Affrontare finalmente le parole terribili con le quali l'Europa e l'ebraismo libertario cominciano a raccontarsi la guerra di Gaza: genocidio, pulizia etnica, apartheid. Oppure continuare a rifiutarle e barricarsi dietro perifrasi autoassolutorie, rassicuranti – danni collaterali, l'esercito più etico della Terra – e alzarle come scudi rivolti contro l'antica ostilità del mondo, l'evidenza, la cecità di chi non può intuire la grandezza del disegno divino che si compie. Israele pare arrivata in un territorio accidentato dove la sua storia si biforca nei due opposti vocabolari della guerra. È un bivio esistenziale: la sordità opposta all'Europa rischia di condurla a tagliare le proprie radici universaliste, l'accondiscendenza americana la spinge verso l'isolamento e al definitivo accomodarsi in un arcaico tribalismo mediorientale.

IL PERSONAGGIO. Il saluto amaro di Paolo Bolognesi, presidente dell’associa- zione delle vittime della strage di Bologna: “I colpevoli legati al Msi”

Paolo Bolognesi

“La verità mi ha dato coraggio”. Lo scambio ruvido con Bernini

di CATERINA GIUSBERTI
BOLOGNA - Preparava il suo discorso da giorni. E non vedeva l’ora di pronunciarlo dal palco della stazione di Bologna, nel suo ultimo 2 Agosto da presidente dei famigliari delle vittime. «Sarò un po’ lungo», aveva premesso. E infatti sfora il minuto di silenzio, che slitta per la prima volta alle 10.27. È un fiume in piena, Paolo Bolognesi, 80 anni e una tenacia che ricorda quella degli alberi: «Abbiamo saputo resistere perché siamo stati come loro — spiega — abbiamo cambiato le foglie, non le radici». Aveva promesso di parlare chiaro. E non si smentisce. Quarantacinque anni dopo, nell’anno della verità giudiziaria definitiva sulla strage, chiama in causa il governo, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro Francesco Lollobrigida. Si rivolge direttamente alla premier: «Presidente Meloni, condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando a innaffiarne le radici». Perché: «È un fatto, che tutti gli stragisti italiani passarono dal Msi».

venerdì, agosto 01, 2025

David Grossman: “È genocidio, mi si spezza il cuore ma adesso devo dirlo”


“Per molti anni mi sono rifiutato di utilizzare quella parola. Ora però, dopo le immagini che ho visto, quello che ho letto e ciò che ho ascoltato da persone che sono state lì, non posso più trattenermi dall’usarla”. Israele, la sua storia e i valori su cui era stato fondato. Gaza, la sua tragedia e adesso anche i morti per fame. Lo scrittore fa i conti con una nuova realtà che definisce devastante. E si domanda: “Come siamo potuti arrivare a questo punto?”

L’INTERVISTA di FRANCESCA CAFERRI
Nel tempo intercorso fra il primo contatto per questa intervista e il momento in cui è effettivamente avvenuta, meno di 24 ore, a Gaza sono morte 103 persone: 47 mentre cercavano di raggiungere aiuti alimentari, sette di fame, le altre in diverse operazioni militari israeliane. David Grossman ha letto, come chi scrive, le cifre su Haaretz : e da qui parte questo colloquio. Dettato, ci spiega, da un sentimento di «inevitabilità. Sento l’urgenza interiore di fare la cosa giusta, e questo è il momento per farla – ci spiega –. Qualche volta si riescono a capire veramente le cose solo parlandone».
Partiamo dai numeri: quando legge le cifre dei morti a Gaza, lei cosa pensa?

LA FIRMA. Roma, al via la sperimentazione del badge di cantiere nell’edilizia


Protocollo d’intesa per l’utilizzo dello strumento nelle costruzioni. Genovesi: “Modello da esportare”. Di Cola, Cgil: “Più trasparenza, più sicurezza”

Firmato a Roma un accordo storico per il settore delle costruzioni. Prefettura, Roma Capitale, Città Metropolitana, organizzazioni sindacali e datoriali, Cassa edile e Edilcassa del Lazio hanno sottoscritto un Protocollo di intesa che dà ufficialmente il via alla sperimentazione del badge di cantiere digitale, uno strumento che punta a rivoluzionare il monitoraggio del lavoro nei cantieri pubblici.

GENOVESI: UNA GRANDE RISULTATO SINDACALE CON VALORE NAZIONALE

SICILIA, VIABILITÀ. MARIO GIAMBONA (PD): “GLI ANNUNCI TRIONFALISTICI DI ARICÒ SONO SOLO FUMO NEGLI OCCHI”


PALERMO (31 luglio 2025) – “Assistiamo ancora una volta a un’operazione di maquillage politico da parte dell’assessore Aricò, che con toni trionfalistici presenta il finanziamento di 15 interventi sulle strade provinciali siciliane come un risultato eccezionale. 

Ma lo stesso assessore sa bene che siamo di fronte a un’emergenza strutturale drammatica che riguarda circa 10.000 chilometri di viabilità provinciale ridotta in condizioni di degrado estremo. Uno spot elettorale che è solo fumo negli occhi”. Così il vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, Mario Giambona, ha commentato l’annuncio dell’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò sull'utilizzo di 32 milioni di euro di risorse FSC per la manutenzione di alcune arterie stradali in Sicilia.

𝗟'𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗢 𝗦𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗜𝗡 𝗖𝗢𝗠𝗠𝗜𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗠𝗔𝗙𝗜𝗔: 𝗖𝗔𝗦𝗘𝗟𝗟𝗜 𝗦𝗕𝗨𝗚𝗜𝗔𝗥𝗗𝗔 𝗜 𝗥𝗢𝗦 𝗦𝗨𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗢𝗥𝗧𝗘 𝗗𝗜 𝗕𝗢𝗥𝗦𝗘𝗟𝗟𝗜𝗡𝗢

Giancarlo Caselli

[di Stefano Baudino su 𝐿'𝐼𝑛𝑑𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒, 31 luglio 2025]

Arriva una decisiva risposta alle audizioni in Commissione Antimafia degli ex ufficiali del ROS Mario Mori e Giuseppe De Donno, seguite dalla puntata di Report in cui sono emerse le presunte pressioni esercitate dallo stesso Mori per vedere nominati uomini di sua fiducia come consulenti dell'organismo presieduto da Chiara Colosimo. 

Oggi Palazzo San Macuto è stato infatti teatro dell'audizione dell'ex Procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli. Il quale, in poco più di un'ora, ha completamente ribaltato la narrazione dei ROS su diversi punti cruciali in merito alle indagini sulle causali delle stragi del 1992. Documenti alla mano, Caselli ha confutato le tesi di Mori e De Donno, su cui sin da subito si sono chiaramente allineati Colosimo e Fabio Trizzino - legale dei figli di Borsellino -, che vedono il presunto interesse del giudice palermitano al dossier “mafia-appalti” dei ROS come elemento scatenante dell'accelerazione del progetto omicidiario nei suoi confronti. Un duro colpo per la linea della maggioranza in Commissione Antimafia, messa a dura prova dalle intuizioni e dai collegamenti operati da Caselli.

giovedì, luglio 31, 2025

SANITÀ. Ticket sanitari non pagati 10 anni fa, l'allarme: "Recapitati 60 mila avvisi, ma in molti casi sono frutto di errore"


SANDRA FIGLIUOLO

Federconsumatori ha già ricevuto circa 100 segnalazioni da cittadini a cui l'Asp, attraverso l'Agenzia delle entrate, reclama il versamento delle somme relative al 2015-2016 che però avrebbero avuto diritto all'esenzione: "Questa campagna di recupero crediti coinvolge circa 200 mila persone che già sono in gravi difficoltà e rinunciano alle cure"

Gli avvisi in corso di notifica da parte dell'Agenzia delle entrate sono circa 60 mila, ma la popolazione nel mirino sarebbe di almeno 200 mila persone. Tutti cittadini che, secondo l'Asp di Palermo, avrebbero usufruito del ticket sanitario senza però avere diritto all'esenzione e in un periodo ben preciso, cioè addirittura tra il 2015 ed il 2016. Le cartelle sono partite già qualche mese fa, ma - come afferma

La riforma della Giustizia tra testo e contesto


di GIUSEPPE SAVAGNONE

Uno scontro violento in Senato

Può sorprendere la violenza dello scontro che il 22 luglio scorso ha fatto seguito all’approvazione, in Senato, della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati.

A prima vista, infatti, la nuova normativa, prevedendo due diversi concorsi, senza più possibilità di passare da una funzione all’altra, viene solo a consacrare una situazione di fatto già esistente. 

I numeri dei passaggi dalla funzione inquirente a quella giudicante e viceversa erano già esigui in passato (un campione: tra il 2011 e il 2016 il fenomeno ha riguardato rispettivamente lo 0,21% degli inquirenti e lo 0,83 dei giudicanti), e, con la riforma Cartabbia, si sono ulteriormente ridotti, scendendo, nel 2023, a soli 34 su un organico di quasi 10.000 magistrati.

Né sembra creare problemi lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura, visto che entrambi gli organismi manterranno le stesse funzioni di quello attuale e saranno composti anch’essi da due terzi di membri “togati”, scelti cioè, dai giudici, e un terzo di membri “laici”, scelti dal Parlamento, e sempre comunque sotto la presidenza del presidente della Repubblica.

Due assolute novità per la verità ci sono. Una è il sistema di designazione dei membri, che attualmente si basa sull’elezione, 

mercoledì, luglio 30, 2025

Libera una sorella di Messina Denaro, scarcerati pure Calogero Lo Piccolo, Giovanni Sirchia e Rosario Lo Bue, tre boss mafiosi


Anna Patrizia ha gestito il sistema di comunicazione del superlatitante morto due anni fa. Fuori dal carcere per fine pena Calogero Lo Piccolo e Giovanni Sirchia. A Corleone, invece, è tornato Rosario Lo Bue, vecchio capomafia cresciuto alla scuola di Totò Riina e Bernardo Provenzano. 

di SALVO PALAZZOLO
L’ultima scarcerazione eccellente è avvenuta domenica. Dal penitenziario di Vigevano (Pavia) è uscita Anna Patrizia Messina Denaro, la sorella prediletta di Matteo, l’ex superlatitante morto nel settembre di due anni fa. Era stata arrestata il 13 dicembre 2013, adesso ha finito di scontare il suo debito con la giustizia ed è tornata a Castelvetrano, nel cuore della Sicilia che custodisce ancora un pezzo dei segreti dei Messina Denaro. Di sicuro, Anna Patrizia conosce l’identità di “Parmigiano”, di “W” e del “Politico”, sono alcuni dei soprannomi che proteggono gli insospettabili complici segnati nei pizzini di Matteo Messina Denaro.

Carovana della Pace Acli: l’Italia del lavoro si mette in cammino per costruire la pace


Parte da Palermo
la “Carovana della pacedelle Acli, un viaggio che da settembre a dicembre attraverserà tutta l’Italia per promuovere un’idea concreta e popolare di pace fondata sul lavoro, sulla giustizia sociale e sui diritti universali.

Il progetto, chiamato Peace at Work, è stato presentato ufficialmente a Roma ed è promosso dalle ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. La carovana Acli ne sarà la tappa inaugurale e simbolica: un punto di partenza che rappresenta il Sud come motore di cambiamento e voce autorevole per un futuro di dignità e diritti.

60 città, 60 tappe per costruire dal basso

Il percorso toccherà 60 città italiane, attraversando scuole, università, cooperative, fabbriche, ospedali, teatri, cantieri e campi agricoli. Una marcia di popolo, che si concluderà il 15 dicembre a Strasburgo con la consegna al Parlamento Europeo del Manifesto della Pace e del Lavoro, ispirato allo spirito di Helsinki e ai principi che guidarono la nascita dell’OSCE.

Il giudizio etico non attende quello penale

Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno

di
Marco Romano

Un’autodifesa, neanche troppo accorata, senza alcuna risposta nel merito dei fatti. Puntando sulla logica asettica dei numeri più che sulla sostanza degli argomenti. E delle accuse. Una difesa della sua portavoce - questa sì particolarmente accorata - che, confermando la scelta di parlare per cifre, finisce per giustificare un metodo non proprio ortodosso ma che avrebbe mutuato dagli anni di esperienza in Mediaset (dove immaginiamo non saranno felicissimi della cosa). 

E infine una chiamata in correità dell’intero Parlamento sull’affaire delle mance a benefici collegiali e delle prebende a fini elettorali. Che stride però con le lodi all’operosità (e giù con la mitragliata di numeri) della stessa assemblea che nel 2022, a soli 37 anni, fu chiamato a guidare, su diretta indicazione del suo mentore Ignazio La Russa (passato all’incasso dopo aver fortemente spinto su Forza Italia per lanciare la presidenza Schifani).

Pnrr Salute al palo, Gimbe: “Speso solo il 18% dei fondi disponibili. Gravi ritardi su medicina territoriale e terapia intensiva”


di FRANCESCO LO TORTO 

A un anno dalla scadenza, l'82% dei fondi non è stato ancora speso. Cartabellotta (Gimbe): "Rischiamo di dover restituire il contributo a fondo perduto ricevuto dall'Ue o di continuare a incassare le rate senza generare alcun beneficio per cittadini e pazienti"

A un anno dalla scadenza finale del giugno 2026, l’82% delle risorse destinate all’attuazione della Missione Salute del Pnrr, pari a 12,81 miliardi di euro, non è stato ancora speso. Solo quattro dei 14 obiettivi sono quasi completati o già raggiunti. Degli altri dieci, cinque presentano gravi criticità e di cinque non si hanno dati pubblici per fare una corretta valutazione. L’attivazione delle case di comunità resta al palo: meno del 16% del totale (164 su 1038) è pienamente operativo e appena il 4,4% (46 strutture) ha a disposizione il personale medico e infermieristico necessario a farle funzionare. Le altre, come si temeva, sono al momento cattedrali nel deserto. Non va meglio con gli ospedali di comunità.

La rete ospedaliera siciliana va in Commissione, più posti letto a Siracusa


È stata presentata stamattina alla Commissione Sanità all’Ars, la proposta della rete ospedaliera per il 2025 redatta dall’assessorato regionale alla Salute, dopo le consultazioni nelle settimane precedenti con i sindacati e gli amministratori locali. In quest’ultima versione della bozza della rete ospedaliera siciliana Siracusa guadagna 67 posti letto all’Asp e 69 all’ospedale. 

Il numero di posti letto di Augusta, Noto e Lentini è rimasto praticamente invariato. Al polo opposto c'è Caltanissetta, che invece perde 23 posti all’Asp e 11 al San Cataldo.

Anche a Catania il numero dei posti letto è in diminuzione, con qualche eccezione. L’Arnas Garibaldi con la nuova rete passerebbe da 615 a 584 posti letto, meno 45 posti anche al Garibaldi Nesima. Posti letto in più soltanto al Garibaldi Centro che passerebbe da 183 a 197. L’Asp di Catania registra un -22 e - 17 all’ospedale di Bronte, ma aumenterebbero i posti a Paternò (+23) ed a Caltagirone (+5). Gli altri restano per lo più invariati. Perdono posti pure l’Aoup di Catania (-21) e il San Marco (-82), che andrebbero a favore del Rodolico (+61). Anche per il Cannizzaro previsto un taglio di posti letto da 565 a 536.