Caccamo, la tomba di Giorgio Comparetto, 30 anni, assassinato dalla mafia il 5 novembre 1945 |
Cgil, Ricordati Raia e Intili, dirigenti
sindacali assassinati dalla mafia. Nel calendario della memoria della Cgil si
aggiungono altri nomi di sindacalisti uccisi, rimasti per anni nell'oblio.
“Stiamo ricostruendo le storie”.
Palermo 8
agosto 2017 - La Cgil anche quest'anno ha ricordato, assieme ai familiari, i
dirigenti sindacali assassinati dalla mafia Andrea Raia, a Casteldaccia, ucciso
73 anni fa, e Filippo Intili, a Caccamo, ucciso il 7 agosto del 1952. “E
vogliamo continuare a sfogliare questo calendario della memoria ogni anno,
perché per troppo tempo i sindacalisti uccisi sono stati dimenticati – dichiara
Dino Paternostro, responsabile per la Legalità della Cgil Palermo - Abbiamo
chiesto scusa anche noi per i lunghi decenni di silenzio e adesso, che con
molta chiarezza abbiamo intrapreso questa strada della memoria, dei diritti e
dei valori, indispensabili per la costruzione di un futuro migliore, non ci
vogliamo fermare”,
La
Cgil Palermo intende organizzare una iniziativa unica per ricordare tutti i
caduti del movimento sindacale, coinvolgendo i giovani, gli studiosi, le le
istituzioni. “Riteniamo – ha aggiunto Dino Paternostro - che nella costruzione
della democrazia e della libertà in Sicilia questi nostri caduti siano stati
una componente fondamentale, alla quale non viene riconosciuto il giusto posto
nei libri di storia. Questo offende la memoria dei nostri dirigenti sindacali,
assassinati dalla mafia perché chiedevano libertà, democrazia e lavoro. Nel
racconto della vera storia della Sicilia ha contribuito a pieno titolo il
movimento dei lavoratori e sindacale, grazie a lotte, sacrifici e tanto sangue
versato”.
La
Cgil sta cercando di fare luce anche su altri caduti la cui storia è stata
dimenticata, ricordati finora solo col nome e cognome, spesso sbagliati, o con
la data spesso inesatta di nascita e di morte. A ottobre, ad esempio, saranno
ricordati per la prima volta i tre fratelli Santangelo, assassinati tra
Misilmeri e Belmonte Mezzagno per dare un segnale ai contadini del feudo.
“Quest'anno siamo riusciti a metterci in contatto con una nipote – aggiunge
Paternostro - E' fondamentale per noi il rapporto con le famiglie, che hanno
sempre portato avanti il ricordo e vissuto in forma privata il loro dolore. Il
nostro lavoro vuole essere un contributo per riscrivere in maniera più corretta
la storia della Sicilia e dare il posto che spetta a ognuno dei sindacalisti
assassinati”.
A
Caccamo la Cgil oltre a ricordare Filippo Intili, assieme ai familiari e alle
istituzioni, ha reso omaggio per la prima volta, recandosi in
visita alla tomba, a Giorgio Comparetto, un altro contadino dirigente della
Cgil, assassinato all'età di appena 30 anni dalla mafia di Caccamo, il 5
novembre 1945, mentre stava tornando a casa a cavallo insieme al figlioletto di
5 anni. La Cgil è impegnata a ricostruire la vicenda. Gli assassini di
Comparetto, impegnato a capo delle lotte dei braccianti,per l'applicazione dei
decreti Gullo, furono scoperti, e poi processati e condannati, grazie alla
testimonianza di Antonino Faso, un testimone comunista e della Cgil, che fece i
nomi di Salvatore Lo Corte e del fratello Giuseppe. Il primo finì
all'ergastolo.
Commovente,
infine, la lettura del messaggio inviato da Filippo Campisi, nipote di Filippo
Intili: ”Non sono presente oggi 7
agosto 2017 ma Filippo Intili ormai fa parte della storia di Caccamo e questo
mi rende orgoglioso. Questa semplice commemorazione la dobbiamo a Filippo, la
dobbiamo a lui e a tanti altri che hanno pagato con la vita l'opposizione allo
strapotere di quel gigante che si chiama mafia”.
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