di NICOLA CIPOLLA*
Stefano Folli su Repubblica di giovedì 29 settembre u.s.
in un articolo dal titolo: «Il Premier e il Ponte verso chi vota a destra»
afferma che la riscoperta di Renzi del Ponte sullo Stretto è un «simbolo»
rivolto ad acquisire un migliore accoglimento della sua politica da parte della
destra berlusconiana che ha assunto un atteggiamento formalmente contrario per
quanto riguarda il voto del referendum del 4 dicembre. Il ragionamento di Folli
è certamente molto interessante e su questa linea si muovono i commentatori di
altri quotidiani nazionali e locali.
Ma rispetto a questa visione di carattere
generale, io credo, che l'obiettivo principale di Renzi con la proposta del
Ponte è di acquisire l'adesione al voto del 4 dicembre del parlamentare
Francantonio Genovese, più volte inquisito e incarcerato, che in atto dirige
Forza Italia nella provincia di Messina e in gran parte della Sicilia
orientale, dopo avere attraversato tanti partiti dalla Dc a La Margherita, al
Pd di cui è stato anche dirigente regionale fino al 2015 e finalmente approdato
al partito di Berlusconi. Basta leggere la sua biografia pubblicata su
Wikipedia. Genovese fa arte di un gruppo di potere messinese che ha come sua
base principale la Società Caronte che ha acquisito un quasi monopolio del traghettamento
tra Messina Villa San Giovanni e Reggio Calabria con particolare riferimento al
trasporto su ruote enormemente aumentato negli ultimi decenni con gravi
conseguenze anche sul traffico cittadino della città di Messina. Le Ferrovie
dello Stato avevano progettato di far affluire il traffico attraverso lo
Stretto a partire da un impianto lungo la costiera sud di Messina capace di
effettuare il tragitto in 40 minuti (rispetto ai 20 previsti per
l'attraversamento con il Ponte). Questo progetto di grande prospettiva economica
ed ambientale è stato bloccato dai vari governi che si sono succeduti con
l'argomento che la costruzione del ponte avrebbe reso inutile questo
investimento. Per cinquant'anni gli annunci dei vari governo che si sono
succeduti in Italia sono serviti soltanto a difendere lo status quo favorevole
sempre più al Gruppo di potere di cui Genovese è il rappresentante politico che
sta allargando la propria influenza come è avvento il 24 marzo del 2016 con
l'assorbimento della Siremar nata pubblica e poi privatizzata. Però i messinesi
nelle ultime elezioni comunali del 2013 hanno sconfitto sonoramente il
candidato del PD, Felice Calabrò, sostenuto da Genovese, a favore di Renato
Accorinti tra i fondatori del Movimento No Ponte.
Il Manifesto, 06.10.2016
*Nicola Cipolla è presidente del Cepes Centro Studi
rosso-verde fondato da Pio La Torre
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