Da sx: Paternostro, Campo, Lo Sciuto |
Campo e Lo
Sciuto: “Clima pesante a Corleone. Il ministero concluda l’indagine sullo
scioglimento per mafia del comune”.
Palermo 5
giugno 2016 – La Cgil Palermo e la Cgil di Corleone esprimono solidarietà nei
confronti del dirigente sindacale Dino Paternostro, responsabile della Legalità
per la Cgil Palermo, e del giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo, bersaglio
entrambi di una pesante offesa per avere scritto (il secondo) e postato su
facebook (il primo) la cronaca dell’inchino della vara di San Giovanni
Evangelista davanti alla casa di Totò Riina e Ninetta Bagarella, in via
Scorsone, 24 a Corleone. Sul profilo Facebook di Dino Paternostro,
il genero di Totò Riina, Tony Ciavarello,ha scritto: “Buffone lei e il suo
collega che ha scritto l’articolo”. Paternostro ha denunciato il fatto ai
carabinieri. “Siamo vicini a Paternostro e a Palazzolo, ai quali va la
nostra vicinanza. E chiediamo - dichiarano il segretario generale della
Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario della Cgil di Corleone Cosimo Lo Sciuto
- che si faccia tutta la chiarezza possibile sui contorni della vicenda
denunciata dalle forze dell’ordine e riportata sulla stampa perché non restino
margini di dubbi. Lo chiede la parte sana della città di Corleone, la
stragrande maggioranza dei cittadini, che in questi anni, a partire dalla nostra
organizzazione sindacale, ha contrastato il fenomeno mafioso. Ci sono tanti
giovani oggi a Corleone che contrastano la cultura mafiosa e questa parte sana
deve avere il sopravvento sulla parte di città che resta ancora collusa”.
“In
questo senso – aggiungono Campo e Lo Sciuto – leviamo forte la nostra richiesta
perché il ministero, che ha tutte le carte in mano, concluda la sua
ispezione e metta fine al clima di incertezza politica istituzionale del Comune
di Corleone, su cui pende il rischio di scioglimento per infiltrazioni di
mafia. Una situazione che ha creato in questo ultimo anno un clima pessimo
all’interno della comunità. A Corleone si respira un’aria molto pesante,
ci sono atteggiamenti ambigui delle istituzioni locali che lasciano perplessi e
che mettono i discussione i valori positivi di una società, espressi in tante
iniziative. Chiediamo per questo di alzare il livello di
attenzione e di dare presto una risposta di chiarimento, perché tutto lo sforzo
fatto in questi lunghi anni in direzione del rinnovamento non venga ricacciato
indietro”. Infine, un appello alla Chiesa. “C’è una Chiesa che noi
apprezziamo, chiediamo che aiuti la comunità di Corleone a trovare il coraggio
per camminare a testa alta. Per questo – proseguono Enzo Campo e Cosimo Lo
Sciuto - sarebbe importante anche fare chiarezza una volta e per tutte
sulla gestione e sulle assunzioni nei terreni del convento della Madonna di
Tagliavia, di proprietà della diocesi”.
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