L'incontro con la signora Pina, sorella di Placido Rizzotto |
La settimana scorsa, abbiamo incontrato a Corleone la
signora Pina, sorella di Placido Rizzotto. Per conto della redazione di “Rassegna
Sindacale”, il settimanale della Cgil, le abbiamo consegnato il poster del fratello, realizzato da Mario
Ritarossi, in occasione dei funerali di Stato del sindacalista corleonese, che
la feroce mafia del feudo aveva assassinato la sera del 10 marzo 1948. Con noi
c’erano Davide Paternostro, presidente della sezione Anpi di Corleone, Ottavio
Terranova ed Angelo Ficarra, rispettivamente presidente e segretario dell’Anpi
di Palermo. Un incontro commovente. La signora Pina era in casa con due suoi
figli, Mario ed Ernesto. Ci ha ricevuti in salotto e ci ha parlato tanto del
fratello.
«Placido era sergente maggiore e, dopo l’8 settembre del
’43, viveva presso una famiglia nel Friuli. “Signor Rizzotto, vada via che i
tedeschi lo stanno cercando, vogliono ammazzarlo”, gli dissero. C’erano i
rastrellamenti. E così mio fratello andò sulle montagne con i partigiani della
brigata “Garibaldi”. A Corleone è
tornato nel ’45, a piedi, portando sulle spalle un compaesano, un certo
Trumbaturi, che si era sotto una gamba. Mio fratello Placido era il presidente
della confraternita della Madonna della Rocca. Era un uomo buono. Mio padre, dopo
il rapimento, ha denunciato pubblicamente gli assassini, citandoli tutti con
nome e cognome. Carlo Alberto Dalla Chiesa ci ha aiutato tantissimo. Dopo il
sequestro, noi non sapevamo più niente di mio fratello. Mio padre andò a Catania
a trovare il generale Luca e subito dopo è arrivato a Corleone il capitano
Carlo Alberto Dalla Chiesa, che ha indagato sull’assassinio, fino a trovare i
colpevoli. Mio fratello l’hanno buttato in una “ciacca” di Rocca Busambra,
volevano che non lo trovassimo mai più. Io ci sono andata a Rocca Busambra,
insieme ai miei genitori, fino la sopra. Ci ha portati Dalla Chiesa. Adesso finalmente,
grazie all’impegno della nostra famiglia, della Cgil e della Polizia, il suo
corpo è stato ritrovato. Ed è bello che abbiamo una tomba dove portare un fiore
e versare una lacrima. Prima invece con mio padre, mia madre e le mie sorelle,
stavamo a casa davanti al grande quadro di Placido a piangere. Adesso che è
stato ritrovato il suo corpo e c’è la sua tomba al cimitero sentiamo che un po’
di giustizia è stata fatta…». Visibilmente commossa, la signora Pina ci ha
mostrato la medaglia d’oro al valor civile, consegnatale dal Presidente della
Repubblica lo scorso 24 maggio, durante i funerali di Stato. Le abbiamo donato
il poster del fratello. Le è piaciuto tanto. «Grazie a voi, grazie a Rassegna,
grazie per tutto quello che state facendo per la memoria di Placido…».
Dino Paternostro
Didascalia foto. Da sx: Dino Paternostro, segretario
della camera del lavoro di Corleone; Ernesto, figlio di Pina Rizzotto; Angelo
Ficarra, segretario Anpi Palermo; Pina Rizzotto; Ottavio Terranova, presidente
Anpi Palermo; Mario, l’altro figlio di Pina.
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